Bomba mediatica al Bell Centre: Gary Bettman ammette tutto su Pierre-Karl Péladeau

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Durante una potente conferenza stampa al Bell Centre prima della partita tra Canadiens e Penguins, Gary Bettman ha rilasciato una serie di osservazioni incisive nei confronti di Pierre-Karl Péladeau, lasciando intendere che l’imprenditore non dispone delle risorse necessarie per portare una squadra della NHL in Quebec. .

Questo colpo pubblico inferto a Péladeau risuonò come un vero schiaffo in faccia al proprietario del Quebecor.

Bettman, noto per la sua schiettezza, era spietato:

Il commissario vuole farci capire che Péladeau semplicemente non ha la forza per realizzare un progetto del genere.

Questa dichiarazione scioccante, lanciata davanti a un’orda di giornalisti del Quebec, lascia intendere che Péladeau non è più nei giochi, gettando seri dubbi sulle sue intenzioni e sulla sua capacità di rilanciare i nordici.

Bettman si è soffermato anche a rispondere ad una voce persistente: quella secondo cui Geoff Molson si sarebbe segretamente opposto al ritorno dei nordici in Quebec, un’accusa spesso rilanciata dai media e criticata dai tifosi.

Ma il commissario è stato chiaro:

“Molson mi ha ripetuto in privato che avrebbe votato a favore del ritorno dei nordici se si fosse presentata l’occasione. Non ha obiezioni all’idea di una nuova squadra in Quebec. »

Questa affermazione mira a dissipare qualsiasi speculazione sull’atteggiamento del proprietario del CH. Bettman ha insistito sul fatto che, nonostante le accuse, Molson è un alleato nella questione:

“Anche nelle discussioni confidenziali, Molson è stata di supporto. »

Secondo Bettman il vero problema non è la mancanza di volontà della NHL o degli attuali proprietari, ma l’assenza di un gruppo di investitori in grado di soddisfare le elevate esigenze finanziarie che una squadra NHL comporta.

“Ciò che manca al Quebec è un gruppo solido e stabile. Finora nessun investitore ha soddisfatto questo criterio. »

L’assessore ha tenuto a sottolineare che il ritorno di una squadra nella Vecchia Capitale dipende da tanti fattori:

“L’hockey in Quebec tornerà solo se verranno soddisfatte le condizioni, compreso un investitore in grado di sostenere questo progetto a lungo termine. »

A Bettman è stato chiesto anche del sostegno espresso pubblicamente da Michael Andlauer, proprietario degli Ottawa Senators, per una squadra del Quebec.

“Non ho avuto alcuna discussione privata con il signor Andlauer a riguardo, ma se qualcuno può soddisfare tutti i criteri di acquisizione, non vedo perché i proprietari si opporrebbero”.ha aggiunto, suggerendo che la Lega non ha alcuna obiezione fondamentale all’espansione in Quebec.

Cercando di calmare gli animi, Bettman ha insistito sul suo attaccamento personale alla provincia:

“Sono venuto in Quebec diverse volte, anche per vacanze personali. So che la passione per l’hockey qui è immensa. »

Tuttavia, nonostante il successo della visita dei Los Angeles Kings al Videotron Center, Bettman ha chiarito che ciò non ha cambiato sostanzialmente la situazione.

Il ritorno dei nordici dipenderà da una solida struttura finanziaria e organizzativa e non da semplici eventi di basso livello.

Bettman ha concluso riflettendo sul controverso trasferimento dei nordici in Colorado nel 1995:

“All’epoca non esisteva un anfiteatro moderno né si prevedeva di costruirne uno. E nessuno voleva più possedere la squadra. È difficile rimettere il genio nella lampada. »

Con questa clamorosa uscita mediatica, Bettman non solo ha scosso la credibilità di Péladeau, ma ha anche rafforzato l’idea che il ritorno dei nordici si basa su un progetto coerente, sostenuto da partner solidi e credibili.

Mentre l’espansione della NHL si profila all’orizzonte, questa dichiarazione di Bettman ridefinisce le priorità: il futuro dell’hockey in Quebec dipenderà meno dalle faide personali e più dalla capacità di trovare investitori degni della fiducia della lega.

Bettman non ha mai voluto Péladeau come partner nella NHL. Dietro la critica alla solidità finanziaria di Péladeau si nasconde un disprezzo personale profondamente radicato.

Per anni il commissario della NHL ha accuratamente evitato di associarsi all’imprenditore del Quebec, ritenendolo incompatibile con i valori e la stabilità ricercati dalla lega.

Péladeau, sebbene motivato a riportare indietro i nordici, è sempre stato percepito come un partner instabile agli occhi del commissario.

Bettman non ha esitato a lanciare una sottile frecciata: “Non c’è motivo per cui i proprietari si oppongano se tutte le condizioni sono soddisfatte” suggerendo che l’ostacolo principale risieda nei giocatori coinvolti, non nella lega stessa.

Il passato teso tra Bettman e Péladeau è ben noto. Nel 2016, durante l’ultimo grande tentativo di rimonta dei nordici, Bettman ha sostenuto la candidatura di Las Vegas piuttosto che quella del Quebec.

A porte chiuse, avrebbe più volte espresso la sua sfiducia nei confronti del temperamento rabbioso e imprevedibile di Péladeau, incompatibile con le aspettative della NHL in termini di governance.

Questo rifiuto rientra in una logica di tutela della Lega. Bettman cerca soprattutto proprietari stabili in grado di gestire diplomaticamente situazioni complesse.

Il commissario vede in Péladeau un personaggio difficile da controllare, la cui impulsività potrebbe nuocere alla reputazione della NHL.

Ai suoi occhi, riportare i nordici sotto la gestione del Quebecor sarebbe un rischio che la lega non può permettersi.

Il messaggio è chiaro: il Quebec dovrà trovare il suo “cavaliere bianco” altrove che in Péladeau.

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