Editoriale di Fabrice Grosfilley: cambio di panorama

Editoriale di Fabrice Grosfilley: cambio di panorama
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Nel suo editoriale di mercoledì 17 aprile, Fabrice Grosfilley ritorna sul testo modificato del decreto sul paesaggio.

Decreto paesaggioe verrà quindi rielaborato. PS ed Ecolo riuscirono a far passare la riforma che difendevano, e il Movimento Riformatore si trovò emarginato. Questo è il risultato della votazione avvenuta ieri sera. Erano le due del mattino, nella commissione dell’istruzione superiore del Parlamento della Federazione Vallonia-Bruxelles. La proposta PS-Ecolo (che consiste in una sorta di moratoria mirata) ha ottenuto il sostegno del PTB. Il MR e Les Engagés hanno votato contro.

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Cosa dice questo testo? Innanzitutto, rende più flessibili i criteri per due categorie di studenti. In primo luogo, coloro che avevano iniziato gli studi con il decreto precedente (quello che chiamiamo decreto Marcourt), e che avrebbero dovuto sentire gli effetti dell’attuale decreto (quello che chiamiamo decreto Glatigny) nel prossimo anno scolastico. In secondo luogo, coloro che attualmente sono nel bac 1, che hanno sofferto in particolare i disservizi legati al Covid 19. Senza entrare in troppi dettagli tecnici, ricordiamo che vale la regola dei primi 60 crediti da acquisire in un massimo di due anni viene ridotto a 45 crediti per il prossimo anno scolastico. E, soprattutto, che chi si riorienterà avrà diritto a due anni aggiuntivi (invece di uno). Secondo i calcoli del PS e dell’Ecolo, ciò salverà almeno 10.000 studenti che, senza questa riforma, rischiavano di essere esclusi dall’istruzione superiore. Si tratta quindi di un vero e proprio rilassamento quello su cui si è votato ieri sera. Un allentamento che va oltre quanto auspicato dai rettori (anche se PS ed Ecolo hanno affermato di ispirarsi alla loro posizione). Un relax il che rischia di sconvolgere un certo numero di accademici che ha voluto che non svelassimo il decreto paesaggio. È importante sottolineare che il testo adottato ieri sera prevede anche un’estensione del bilancio: una dotazione di cinque milioni per aiutare le università ad accogliere più studenti del previsto all’inizio del prossimo anno scolastico.

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Dal punto di vista politico, quello che è successo ieri sera lo è estremamente importante e potenzialmente istruttivo. La proposta del PS-Ecolo è passata grazie al sostegno del PTB. Quindi c’è un perdente, a breve termine: il MR, partito di Pierre-Yves Jeholet, ministro-presidente della Federazione Vallonia-Bruxelles, e Françoise Bertieaux, ministro dell’Istruzione superiore. Sono stati messi all’angolo e questa mattina non sono in grado di difendere le loro politiche. Dall’altro lato, PS ed Ecolo lo sono momentaneamente vincitori. Entrambi i partiti avevano fatto della modifica di questo decreto un obiettivo assoluto. È raggiunto. Si tratta di una vittoria a breve termine, che potrà attrarre qualche migliaio di studenti, ma che non avrà necessariamente un’eco positiva in altre categorie della popolazione. Poi bisognerà aspettare il voto in plenaria per confermare tutto questo. Sarà per il 24 o 25 aprile. Infine, questa esplosione in piena fuga della maggioranza comunitaria può avere conseguenze anche su altri progetti. Poiché il PS e l’Ecolo non hanno avuto la solidarietà del governo su un dossier gestito da un ministro liberale, i liberali possono in cambio sentirsi liberi da qualsiasi impegno nei confronti dei progetti degli altri ministri. Pensiamo, ad esempio, agli interventi previsti per l’edilizia scolastica. La maggioranza che governa nella Federazione Vallonia-Bruxelles oggi non è più maggioranza. Un governo senza maggioranza è un governo che non può più governare. Questa notte, la squadra guidata da Pierre-Yves Jeholet è entrata di fatto in un periodo di attualità di cui non è ancora stato rivelato il nome. Non è escluso che le fiamme dell’incendio alzino la temperatura anche ad altri livelli di potere (ritroviamo gli stessi parlamentari, con la stessa configurazione maggioritaria, nel Parlamento vallone).

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Questo incidente si materializza una separazione di fatto che abbiamo potuto intuire negli ultimi mesi. È la distanza crescente tra PS ed Ecolo da un lato e MR dall’altro che viene ora espressa apertamente. Siamo passati da una coalizione innaturale al divorzio formale. I progetti sociali difesi dai socialisti e dagli ecologisti e quelli dei riformatori non sono più compatibili. Questo è vero per quanto riguarda le questioni educative. Lo è ancora di più quando si parla di occupazione, potere d’acquisto, politica economica, laicità o sicurezza. Se i progetti non sono più compatibili diventa più complicato governare insieme. Il voto di stasera manda quindi un chiaro segnale: questi partner non sono più fatti per governare insieme. Potranno negoziare nuovamente un accordo di governo se l’elettore li costringerà a farlo (e non ci sono altre soluzioni)… ma non appena un evento imprevisto li porterà a lasciare quanto negoziato, sarà un inferno.

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Seconda lezione: la posizione mediana degli Impegnati (ex CDH). Non hanno sostenuto la posizione del PS-Ecolo, hanno addirittura votato contro. Il partito di Maxime Prévot traccia la sua strada, che non è né a destra né a sinistra, e afferma così la sua indipendenza. Terzo elemento: il sostegno del PTB. Il movimento di estrema sinistra, questa volta, si è assunto le sue responsabilità e svolge un ruolo decisivo nella sequenza. Ha votato a favore della proposta iniziale di Ecolo e PS, e si è astenuto sull’emendamento che ammorbidiva questa moratoria inizialmente generalizzata (in sostanza, il PTB avrebbe senza dubbio preferito votare contro, ma l’astensione ha quindi consentito l’adozione, e questo è decisivo). Questo episodio lascerà il segno. La modifica di questo decreto cambia la situazione per gli studenti interessati. Ma ci coinvolge anche un altro panorama politico. La questione ora è se questa alleanza di un giorno possa essere estesa ad altre questioni e se prefiguri (o meno) ciò che potrebbe accadere durante la prossima legislatura.

Fabrice Grosfilley

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