La giustizia americana si affida a Taylor Swift per licenziare i Metallica

La giustizia americana si affida a Taylor Swift per licenziare i Metallica
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La band heavy metal ha richiesto la propria assicurazione per coprire la perdita di 3 milioni di dollari dovuta ai concerti cancellati durante la pandemia di Covid-19.

Taylor Swift sulla bocca di tutti. Dopo l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump che la giudica “sleale” , un’università belga che la cita in un corso di letteratura, tocca alla giustizia americana sequestrare la regina del pop. Le parole del cantante 34enne sono state usate da un tribunale per licenziare i Metallica durante un processo tenutosi la scorsa settimana a Los Angeles.

Nel 2020, il gruppo heavy metal ha dovuto cancellare sei spettacoli in Sud America a causa delle restrizioni sanitarie imposte a causa dell’epidemia di Covid-19. Un deficit di tre milioni di dollari, che i rocker volevano coprire con la loro assicurazione. Ma la Corte d’Appello di Los Angeles ha respinto questa richiesta, ricordando che il contratto escludeva imprevisti ad esso legati “malattie trasmissibili”. I Metallica hanno sostenuto che le cancellazioni potrebbero essere attribuite a ragioni diverse dalla pandemia, poiché i concerti sono ripresi nel 2022 nonostante la continua presenza del virus.

Per scherzo, i giudici hanno respinto il gruppo, parafrasando Taylor Swift e il suo successo Tutto troppo beneristampato dalla cantante in versione lunga nel giugno 2022. “Noi c’eravamo, lo ricordiamo fin troppo bene” (in altre parole, “noi eravamo lì, lo ricordiamo fin troppo bene”), si legge nella decisione del tribunale pubblicata lunedì. Queste poche parole, che troviamo alla fine del brano, assumono tutto il loro significato per i fan del cantante.

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La corte ha ripreso la sua serietà, spiegando che nel marzo 2020, “Non esisteva un vaccino contro il Covid-19 né farmaci per curarlo”. “I ventilatori scarseggiavanocontinua. I pazienti sono stati curati in tende allestite nei parcheggi dell’ospedale”. I giudici hanno voluto inoltre ricordare che all’epoca, “I paesi del Sud America hanno sospeso i visti e poi hanno chiuso le frontiere solo a causa del Covid-19”specificando che lo era “assurdo pensare che la chiusura delle amministrazioni non sia stata conseguenza del Covid-19”.

La ripresa dei concerti nel 2022 è avvenuta in un contesto completamente diverso, dopo la commercializzazione dei vaccini, ha sottolineato la Corte. “Il fatto che i governi abbiano scelto di revocare le restrizioni in questo momento, due anni dopo la scoperta del Covid-19, non mette in alcun modo in discussione le ragioni per cui hanno imposto restrizioni ai viaggi all’inizio della pandemia”, hanno stimato ancora una volta i giudici. Già respinto in primo grado, il caso si conclude con una nota amara per i Metallica, che forse ne trarranno una lezione: se la giustizia è cieca, sembra tutt’altro che sorda.

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