John Fust sull’HC Losanna: “Due anni fa bisognava ristrutturare tutto”

John Fust sull’HC Losanna: “Due anni fa bisognava ristrutturare tutto”
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Attesi martedì a Zurigo per la partita per il titolo della National Hockey League dopo la vittoria nell’Atto VI di sabato sera, l’LHC e il suo direttore sportivo John Fust vivono un sogno a occhi aperti.

Sabato sera l’arena vodese ha ruggito come mai prima d’ora. © Keystone

Sabato sera l’arena vodese ha ruggito come mai prima d’ora. © Keystone

Pierre Schouwey, Losanna

Pubblicato il 28/04/2024

Tempo di lettura stimato: 4 minuti

Il Losanna ha avuto paura, ma il Losanna avrà diritto alla sua finalissima. Dopo aver dimostrato per 39 minuti e poi condurre 5-0, Connor Hughes e compagni hanno lasciato che lo Zurigo tornasse sul 5-3. Senza conseguenze visto che il punteggio non è più cambiato. Il titolo si giocherà quindi martedì alla Swisslife Arena. Un risultato incredibile per un LHC che nessuno aveva previsto arrivare fino a questo punto. Neppure il suo direttore sportivo, John Fust.

Come ti prepari per una partita 7?

John Fust: Con tutti i cliché che ami sentire. Sì, si scenderà ai dettagli. Sì, dovremo rimanere fedeli al nostro gioco e alla nostra identità di 1D all’ultimo minuto. Contro lo Zurigo abbassare la guardia per 30 secondi potrebbe rivelarsi fatale. Ma Losanna ha i mezzi per rendere la vita difficile a Zurigo in patria.

Anche se in questa finale ha sempre vinto la squadra di casa?

E’ nelle nostre mani, dovremo giocare la nostra migliore partita nei play-off. Ne siamo capaci? SÌ. Chi oserà provare le cose senza rivelare troppo di sé? Sarà una questione di concentrazione ma anche di coraggio.

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Oltre al sostegno pubblico, da dove viene il vantaggio del ghiaccio?

Entrambi gli allenatori hanno molta esperienza e arte tattica. Avere l’ultima modifica è un vantaggio. Sta ai nostri giocatori farsi trovare pronti a giocare nel modo giusto a seconda di chi c’è sul ghiaccio davanti a loro.

Un anno fa Losanna era in vacanza da molto tempo. Se ve lo dicessimo 12 mesi dopo…

(Taglia) Lo avrei preso. Creduto? Probabilmente no. Ma è meritato. Questa squadra è stata in grado di superare momenti difficili. Non gli resta che scrivere la storia.

Come spiegare che la ricostruzione iniziata dopo la partenza di Petr Svoboda (l’ex direttore delle operazioni di hockey, ndr) nel novembre 2022, abbia richiesto così poco tempo?

È vero che il successo è arrivato più velocemente del previsto. Perché tutto andava ristrutturato, dalle buste paga agli stranieri, compresa la cultura. Abbiamo la possibilità di cavalcare l’onda positiva generata dai nostri risultati. Qualunque cosa accada martedì, abbiamo fatto qualcosa di grande risvegliando l’orgoglio di un intero Cantone.

“Ci sono tante belle storie nel nostro spogliatoio”
Giovanni Fusto

Oltre a questa “onda positiva”, a cosa attribuisci questa svolta?

Non c’è mai una sola ragione per il successo e il fallimento. Si tratta innanzitutto di mettere in risalto il lavoro di Geoff Ward e dei suoi assistenti, soprattutto nei play-off. Penso anche a Connor Hughes. Fino al suo arrivo da noi ha dovuto accontentarsi di un ruolo secondario. Gli abbiamo dato fiducia e lui la restituisce magnificamente. Ci sono tante belle storie come queste nel nostro spogliatoio. I giocatori ricevono e restituiscono. Questa è anche la nostra identità.

“È assolutamente fantastico vedere Connor Hughes a questo livello”
Giovanni Fusto

A Friburgo pochi immaginavano che Hughes diventasse No1 a Losanna. Erano ancora meno quelli che pensavano che fosse capace di portare il suo club sull’orlo del titolo. Cosa hai visto in lui?

L’ho valutato e poi ho deciso di assumerlo perché sapevo che aveva talento. Meritava di essere messo in risalto. Poi vi mentirei se vi dicessi che immaginavo che avrebbe avuto una delle migliori percentuali di parate nei playoff. Ma è assolutamente fantastico vederlo a questo livello. Se lo merita.

Solo due anni fa, l’LHC aveva un’immagine deplorevole…

Era facile criticarci. Adesso la gente si toglie il cappello davanti a noi. Questa epopea mostra a tutti che l’LHC si è separato dai suoi fantasmi del passato.

Noti questo cambiamento di reputazione nella tua vita quotidiana?

Sì, semplicemente guardando i messaggi sul mio telefono. Capiamo subito che Losanna è sulla strada giusta. Ma restano molti danni collaterali da riparare. Dovremo prendere tutta l’energia positiva di questi play-off e consolidarla.

Losanna – Zurigo Lions 5-3 (1-0 4-1 0-2)

Arena vodese9600 spettatori. Arbitri: Lemelin (USA)/Hebeisen, Fuchs/Obwegeser. Obiettivi: 5e Suomela (5 contro 4) 1-0, 27e Riat (Fuchs) 2-0, 33e Mandorla (Holder) 3-0, 35e Fuchs (Kovacs, Riat) 4-0, 39e (38’59) Riat (Kovacs) 5-0, 40e (39’38) Chris Baltisberger (Schäppi) 5-1, 43e Kukan (Andrighetto) 5-2, 49e Malgin (Grant/a 5 contro 4) 5-3.

Sanzioni: 3 x 2′ contro il Losanna, 1 x 2′ contro gli Zurich Lions.

Losanna: Hughes; Glauser, Djoos; Heldner, Frick; Pilut, Genazzi; Jelovac; Rochette, Suomela, Sekac; Riat, Fuchs, Kovacs; Bozon, Jäger, Raffl; Holdener, Mandorla, Kenins; Pedretti.

Lions di Zurigo: Hrubec (35e Zumbuhl); Trutmann, Christian Marti; Lehtonen, Geering; Harrington, Kukan; Phil Baltisberger; Chris Baltisberger, Malgin, Andrighetto; Frödén, Grant, Hollenstein; Rohrer, Lammikko, Sigrist; Bodenmann, Baechler, Schäppi; Riedi.

Appunti: Losanna senza Aurélien Marti, Perrenoud (infortunato), Haapala né Salomäki (comparse), Zurigo Lions senza Balcers, Weber né Zehnder (infortunato).

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