Era il 21° secoloesi può salire al trono senza aver viaggiato per il vasto mondo, o almeno per i corridoi di una grande università americana? La principessa Ingrid Alexandra di Norvegia – che ha festeggiato il suo 21° compleanno il 21 gennaio 2025 – si è posta senza dubbio questa domanda. E la sua risposta non dovrebbe tardare: il prossimo settembre continuerà il suo percorso. Resta da vedere dove? Per molti osservatori è giunto il momento… di attraversare l’Atlantico! Potrebbe così imitare Elisabetta del Belgio, attualmente master in politiche pubbliche alla Harvard Kennedy School, in assoluto la più internazionale tra le ereditiere della sua generazione, passata anche lei da Oxford e dall’Atlantic College, in Galles, come Leonor d’Spagna .
Harvard non è l’unica università della Ivy League ad attrarre i reali. Sempre sulla costa orientale, Yale ospitò dal 1998 al 2000 la principessa ereditaria Vittoria di Svezia, che seguì, ancora una volta, un corso di scienze politiche ma anche di storia. Ingrid Alexandra potrebbe anche andare più lontano, sulla costa occidentale, come suo padre, il principe ereditario Haakon, che si è laureato a Berkeley dopo aver prestato servizio nella marina norvegese, o a Stanford, come il re Filippo del Belgio. E se il futuro sovrano scegliesse di innovare? Dopotutto, il Regno di Norvegia è noto per essere lungimirante in molti settori. Niente impedisce alla principessa di candidarsi al Massachusetts Institute of Technology (MIT) – 3e migliore università del mondo secondo la classifica Shanghai 2024 –, presso l’ETH di Zurigo, Svizzera (21e secondo questa stessa classificazione) o presso l’Università Tsinghua, in Cina (22e). Infine, altre opzioni sono sul tavolo per un’ereditiera alla ricerca di nuovi orizzonti: uno stage in un’ambasciata o in un’istituzione internazionale, il volontariato in una ONG… o un anno sabbatico, con zaino e ranger!
Lo stesso principe William aveva bisogno di questo respiro quando lasciò Eton, tra Africa e Sudamerica. A Tortel, un villaggio cileno di 500 anime, ha insegnato inglese per diverse settimane e si è impegnato in progetti ambientali, vivendo in condizioni spartane. Prima di tornare nel Regno Unito e iniziare un nuovo ciclo presso l’Università di St Andrews. Il resto lo sappiamo…