È necessario sospendere qualsiasi attività sportiva all’aperto durante i picchi di inquinamento da polveri sottili? La risposta non è così semplice e così radicale secondo gli esperti, che non lo sono nemmeno loro non tutti sono d’accordo sull’argomento.
Un vero rischio per la salute
Non è raro, durante i lunghi periodi anticiclonici invernali, che si raggiungano livelli di inquinamento da polveri sottili livelli molto alti in molte regioni. Questo è anche ciò che la Francia ha vissuto la scorsa settimana con alte pressioni intrappolando le particelle fini dall’uso del riscaldamento a legna, dal traffico ma anche dall’industria, negli strati più bassi dell’atmosfera e l’assenza di vento non permette loro di dissiparsi.
Durante questi picchi di inquinamento, spesso è consigliabile farlo ridurre/rinviare le attività fisiche all’apertoin particolare il più intenso, che induce inquinamento un rischio per la salute. Infatti, facendo sport all’aria aperta durante questi picchi di inquinamento da polveri sottili, queste microparticelle entrare nel nostro corpo attraverso le nostre vie respiratorie, con conseguenze potenzialmente dannose.
A riposo, ventiliamo in media 5 litri d’aria al minuto. Tuttavia, durante l’attività fisica, la frequenza respiratoria aumenta drasticamente fino a raggiungere, durante l’esercizio intenso, dai 150 ai 200 litri d’aria al minuto! Così, durante i picchi di inquinamento, un atleta può inalare da 30 a 40 volte più polveri sottili che in tempi normali, motivo per cui è consigliabile limitare l’attività fisica durante questi episodi di inquinamento.
Infatti, le ripercussioni sulla salute di queste polveri sottili possono essere notevoli, con ad esempio infiammazioni delle mucose otorinolaringoiatriche (naso, faringe), della trachea e/o dei bronchi, che possono portare a difficoltà respiratoriebronchite o addirittura attacchi d’asma per chi ne soffre. Anche, il rischio di ictus appare più importante.
Ecco perché è sconsigliato fare sport durante i picchi di inquinamento, soprattutto per le persone più sensibili. Secondo gli esperti, la situazione è inoltre paragonabile al fumo passivo : correre durante un picco di inquinamento è come fumare qualche sigaretta.
È comunque importante praticare attività fisica
Durante particolari situazioni meteorologiche si possono verificare picchi di inquinamento durare per diversi giorni o addirittura settimane. Tuttavia, non praticare sport per un periodo di tempo può essere ancora più dannoso per la salute. Infatti, per alcuni esperti, i benefici ottenuti per la salute fisica sono tuttavia superiori agli effetti dannosi indotti dall’inquinamento.
Tuttavia, è necessario prendere delle precauzioni in questo tipo di situazione. È importante ridurre l’intensità sforzi fisici e soprattutto allontanarsi il più possibile dalle fonti di inquinamento (abbandonare le aree urbane, privilegiare parchi, foreste, ecc.).
L’idea è quella di continuare un’attività fisica regolare, ma senza fare troppi sforzi per limitare l’assorbimento di quantità troppo grandi di particelle fini da parte dell’organismo.
Per questo motivo, sono preferibili gli sport delicati e non intensi durante episodi di inquinamento atmosferico. Camminare, potenziamento muscolare, yoga o ciclismo ad esempio, sport che te lo permetteranno mantenere un’attività sportiva senza aumentare troppo la frequenza cardiaca e accelerare la respirazione.
Infine, contrariamente alla credenza popolare, anche gli sport indoor troppo intensi dovrebbero essere evitati durante i picchi di inquinamento. Infatti le polveri sottili sono presenti anche in ambienti chiusi in questo tipo di situazioni, la conclusione è quindi simile agli sport all’aria aperta, meglio evitare un’attività fisica troppo intensa che alla fine potrebbe nuocere alla salute.
Riferimento articolo:
ZFE, polveri sottili… Dovremmo assolutamente smettere di fare sport durante un picco di inquinamento?, Ouest-France (19 gennaio 2025), Ludivine Domeon