Franck Dubosc: “La Baule è la via di mezzo tra la Bretagna e Biarritz”

Franck Dubosc: “La Baule è la via di mezzo tra la Bretagna e Biarritz”
Franck Dubosc: “La Baule è la via di mezzo tra la Bretagna e Biarritz”
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Editoriale Guerande

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27 giugno 2024 alle 17:30

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A pochi minuti dall’apertura del Festival del Cinema e della Musica da Film La Baule (Loira Atlantica) mercoledì 26 giugno 2024 e la presentazione al pubblico del suo ultimo film Prodigiosoha ricevuto Franck Dubosc l’eco della penisola sulla terrazza dell’Hôtel Barrière l’Hermitage.

Franck Dubosc, conosci bene La Baule?

Per molto tempo sì. Ricordi la pubblicità su La Baule “Fai tutto, lasciati fare o non fare nulla”? (nel 1991, Franck Dubosc aveva allora 27 anni ndr) Ebbene, il giovane che corre sulla spiaggia, si fa fare un massaggio e gioca a tennis, quello ero io! Anche io sono venuto più volte a suonare qui il mio spettacolo e ho partecipato ad una delle edizioni del festival.

Cosa ti piace qui?

Mi piace molto La Baule, perché è la via di mezzo tra la Bretagna e Biarritz. La giusta morbidezza nell’ambiente, con questa spiaggia ampia, ma senza onde mai molto grandi. Nove chilometri di sabbia fine senza soste sono comunque enormi, non ci sono molte spiagge così lunghe!

E questo festival, felice di esserne il presidente?

Sono rimasto piacevolmente sorpreso dall’invito a essere sì presidente della giuria. È piuttosto carino venire qui per cinque giorni. E quello che mi piace qui è che ci prendiamo il tempo. Ci vediamo davvero con la gente, pranziamo, ceniamo, ci prendiamo il sole insieme! E allo stesso tempo andiamo a vedere i film. Qui c’è qualcosa di tranquillo, puoi godertelo e fa venire voglia di venire.

“Quello che mi piace qui è che ci prendiamo il tempo”

Un legame speciale con l’ospite d’onore Claude Lelouch?

Con Claude ci conosciamo bene. Dobbiamo fare un film insieme, spero che un giorno…

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Cosa ti aspetti dalla tua giuria, composta da Audrey Dana, Leslie Médina, Ludovic Bource e Samuel Le Bihan?

Lascia che mi contraddicano! Ecco perché esiste il cinema, non è fatto per accontentare una sola persona. La cosa interessante di questo tipo di esercizi è che loro hanno un’opinione diversa dalla mia. Mi piace l’idea “Dimmi che film ti piace e ti dirò chi sei”.

Ci parli di Prodigieuses, il tuo ultimo film che presenterai in apertura del festival ad Atlantia?

Interpreto il ruolo di un ex atleta fallito che scommette tutto sulle sue figlie gemelle, virtuose pianiste, ma la cui carriera sarà compromessa da una malattia orfana (basato sulla storia vera dei gemelli Pleynet, ndr). Ti avverto, stiamo tirando fuori i fazzoletti!

Quali saranno le prossime novità?

Dopo Tutti in piedi (nel 2018) e Vita da rumba (nel 2022), ho diretto il mio terzo film che uscirà a gennaio 2025. È una specie di thriller rurale, una commedia un po’ nera, con Benoît Poelvoorde, Laure Calamy e me.

Che tipo di scrittore-sceneggiatore sei?

Adoro scrivere! All’inizio scrivo ovunque, su pezzetti di carta, quaderni… Mi piace molto questo periodo e mi piace addormentarmi pensando a quello che sto scrivendo. Rumino, ma non mi indebolisco! Per me scrivere è una lunga gestazione. Ma una volta finito, scrivo molto velocemente da tutti i miei appunti, perché c’è tutto.

Ci sentiamo felici di essere a La Baule?

Assolutamente sì e in più il tempo è dalla nostra parte, il cielo è azzurro, cosa si può chiedere di più! Il mare mi chiama… non rimarrò cinque giorni senza fare il bagno! Ho preso il costume da bagno!

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