Carta Bianca: Maru Kuleshova: Scintilla

Carta Bianca: Maru Kuleshova: Scintilla
Carta Bianca: Maru Kuleshova: Scintilla
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L’Occhio della Fotografia presenta una nuova parte di “Carte Blanche” con il sostegno del MPB. Ogni mese, un fotografo francese presenta una serie originale realizzata con attrezzature prestate dalla piattaforma internazionale per l’acquisto, la vendita e lo scambio di attrezzature fotografiche e video usate.

Le fotografie di Maru Kuleshova cercano di comprendere i meccanismi in atto che costituiscono una memoria collettiva e, così facendo, affrontano i traumi della guerra attraverso la creazione di ricordi.

Maru Kuleshova – Scintillio

“Per un momento, la luce del mattino è entrata attraverso la fessura delle tende. E con esso nascono i ricordi. Quanti mi hanno insistito dopo la guerra?

Dopo che la Russia ha lanciato una guerra totale in Ucraina nel 2022, ho iniziato a ricercare i meccanismi della memoria collettiva e della post-memoria. Pensando a queste cose, tante domande si affollavano dentro di me, i ricordi mi invadevano e si depositavano dentro di me come polvere dentro di me.

La fotografia è diventata la mia compagna di viaggio e mi ha permesso di trovare modi per affrontare la guerra attraverso il linguaggio non verbale. È come se tutti i sentimenti congelati degli ultimi anni, così strettamente avvolti in un sudario, cominciassero a liberarsi e a prendere forma nelle fotografie come unico linguaggio in cui si intrecciano il silenzio e il tempo congelato.

Nelle ultime settimane ho avuto la possibilità di continuare la mia ricerca con la fotocamera Sony a7s iii e l’obiettivo Sony FE 24-70mm f/2.8 GM forniti da MPB. La serie in primo piano si concentra su come la fragilità umana e le loro relazioni cercano di sopravvivere in tempi di calamità.

Usando anche un monocolo come obiettivo, ho notato che la morbidezza offerta da questa tecnica dona alle fotografie una sensazione di leggerezza e sembra ammorbidire completamente il contenuto complesso della mia ricerca attuale.

Maru Kuleshova

Nata nel 2000 ad Abrau-Durso, Russia, Maru Kuleshova vive ora in Francia. Nel 2024 è stata ospitata in una residenza artistica presso la Cité Internationale des Arts. Ha imparato la fotografia da autodidatta.

Negli ultimi dieci anni, Maru Kuleshova si è resa conto di quanto il linguaggio verbale rimanga impotente e illusorio nel testimoniare il trauma della guerra e, più in generale, la tragedia della vita. In molti modi, la guerra rimane, dice, “un territorio di esperienza umana inespressa, spesso inaccessibile alla piena comprensione”. Dopo la seconda guerra del Karabakh, iniziò a esplorare i ricordi delle persone che avevano incontrato questo destino.

L’immersione nei loro ricordi ha prodotto incontri potenti concretizzati da immagini, pensieri e ricordi resi possibili attraverso il linguaggio visivo. La fotografia allora “divenne un atto d’amore, un tentativo di preservare la memoria e l’intimità, entrambe dall’oblio”.

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