Il Louvre ha inaugurato martedì sera un grande affresco del belga Luc Tuymans che resterà visibile nelle sale del Louvre per un anno, direttamente nel rivestimento della parete, un’opera effimera realizzata “in fresco” (un affresco), senza possibile rimorso, in una rotonda situata nel cuore delle collezioni di pittura francese, vicino alle scuole fiamminghe.
Tre pannelli della rotonda rappresentano la tavolozza in fase di pulizia o pulitura (si vede la mano del pittore), sono uniti da una quarta immagine, quella di un’opera dipinta nel 1990 e perduta dall’artista, intitolata L’orfano, che dà il titolo al ciclo. Raffigura la parte posteriore della testa di una bambola e senza attributi, con la nuca aperta alla vista.
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Tra un anno, nel maggio 2025, questo ciclo di affreschi sarà coperto dalla ridipintura della rotonda e la sala tornerà a far parte delle collezioni del Louvre.
All’altezza degli occhi, come per i dipinti da cavalletto, l’orfano offre anche un’altra esperienza della pittura, diretta, frontale, effimera. Antica residenza reale trasformata in museo, il Louvre è tempestato di decorazioni, “realizzato in tutti i grandi momenti della sua storia dai più grandi artisti”, indica il museo. L’intervento di Luc Tuymans, “del tutto senza precedenti per il periodo contemporaneo, indica ancora Le Louvre, segna il ritorno dell’atto di dipingere dentro e sulle pareti del Louvre”.
Ricordiamo che l’ultimo intervento di un artista contemporaneo è stato nel 2010 Il soffitto di Cy Twombly: un cielo azzurro animato da alcune sfere che possono essere interpretate come scudi, pianeti o monete e punteggiato da cartucce bianche di riserva con i nomi dei principali scultori dell’antica Grecia. Ma era un dipinto su tela.