COLLOQUIO. Il pittore normanno Christophe Ronel espone a Rouen, “un invito al viaggio”

COLLOQUIO. Il pittore normanno Christophe Ronel espone a Rouen, “un invito al viaggio”
COLLOQUIO. Il pittore normanno Christophe Ronel espone a Rouen, “un invito al viaggio”
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Da quarant’anni il pittore Christophe Ronel espone ampiamente in tutto il paese. Questo mese sono previste due mostre nell’area metropolitana di Rouen. L’occasione per il pubblico di scoprire le sue opere, dove immaginazione e realtà si intersecano.

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Le sue opere sono un invito al viaggio. Il pittore di Rouen Christophe Ronel ha l’animo di un esploratore. Da più di 40 anni tiene numerose mostre in tutta la Francia, ma anche ampiamente in Asia.

  • È all’estero che trovi ispirazione per i tuoi quadri, perché questa necessità altrove?

È un’ispirazione molto itinerante che mi perseguita da molto tempo. Penso che non sia possibile né vita reale né arte senza mescolanza. Da parte mia, opero con questa curiosità per il movimento, per l’altrove, per lo strano e anche l’estraneo. Ho un forte gusto per le differenze.

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Christophe Ronel durante il suo viaggio in Togo.

©Christophe Ronel

  • Quali viaggi ti hanno ispirato di più?

Cito spesso l’India, meta che ho visitato più volte. Mi piacciono molto anche l’Africa e il Messico. “Ho una casa in ogni paese, ma non so dove sia.”questa frase tratta da una poesia indiana scritta da Rabindranath Tagore, mi ispira moltissimo. Ciò evoca molto il dono dell’ubiquità (essere in più luoghi contemporaneamente, ndr), il fatto di poter vivere altrove e di avere questa illusione di essere “cittadino del mondo”. È una forma di nomadismo che mi si addice bene.

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Christophe Ronel durante un viaggio in Israele.

©Christophe Ronel

  • Questo nomadismo si ritrova nei tuoi dipinti molto colorati. Dipingi molto anche animali: cosa ti affascina così tanto in loro?

L’animale è infatti molto presente. L’elefante, il rinoceronte: questi animali portano il mondo. La sua pelle si ritrova incrostata di mille cose, sul retro possono esserci sovrapposizioni e accatastamenti di elementi. Inoltre mi piace la dimensione della favola, del racconto, del racconto e dell’immaginazione, che l’animale permette. All’improvviso c’è un cambiamento: cosa è la realtà e cosa diventa finzione.

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“Nelle pieghe di Rhinolunaire”, un dipinto di Christophe Ronel.

©Christophe Ronel

  • Ti sei immerso nella pittura fin da quando eri molto giovane, perché tuo padre era un pittore. In che modo questo ti ha influenzato fin dalla giovane età?

È vero che ero immerso nell’atmosfera, mi sono immerso nella pittura molto presto. Mio padre, Marcel Laquay, era un pittore della scuola normanna. Ho iniziato sul campo, con la pittura a olio, gli schizzi e la pittura dalla natura.

  • Quest’autunno esporrai in due luoghi nell’area metropolitana di Rouen, cosa attende i visitatori?

Esporrò fino al 13 ottobre al centro culturale del Casinò Bonsecours, aperto tutti i giorni. Si tratta di un percorso retrospettivo dal 1994 al 2015, con dipinti di grande formato e vetrine di bozzetti. Organizzo anche visite guidate la domenica pomeriggio.




durata del video: 00h05mn09s

Intervista a Christophe Ronel.



©Francia TV

L’altra mostra si svolgerà alla galleria Rollin di Rouen, la mostra inizia l’11 ottobre e dura un mese. Inoltre, in quella occasione, uscirà un libro, edito da Area Editions di Parigi, con 230 pagine di dipinti, ricordi, archivi, disegni con tanti testi. Un grosso lavoro, perché è ormai un anno che ci lavoriamo.

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