(Agenzia Ecofin) – Secondo il Fondo monetario internazionale, queste risorse serviranno a rafforzare la ripresa economica e la resilienza climatica, stabilizzare le finanze e promuovere riforme nei settori fiscale e finanziario dei due Paesi.
Il comitato esecutivo del Fondo monetario internazionale (FMI) ha annunciato venerdì 13 dicembre un finanziamento totale di 386,24 milioni di dollari a favore della Tanzania e del Ruanda. Questi fondi mirano a sostenere le riforme economiche in corso in questi due paesi dell’Africa orientale.
La Tanzania riceverà una dotazione totale di 204,5 milioni di dollari, divisa in due componenti, in particolare 148,6 milioni di dollari nell’ambito dell’Extended Credit Facility (ECF) e 55,9 milioni di dollari tramite la Resilience and Sustainability Facility (FRD). Per quanto riguarda il Ruanda, beneficerà di un finanziamento di 181,74 milioni di dollari, di cui 94,23 milioni di dollari nell’ambito di un accordo misto che associa il Policy Coordination Instrument (PCI) e il FRD, nonché 87,51 milioni di dollari nell’ambito della Standby Credit Facility (CCF).
Questi esborsi, effettuati dopo la valutazione degli attuali programmi economici, mirano a rafforzare la resilienza dei due paesi di fronte agli shock climatici, sostenendo al contempo il loro sviluppo economico.
Il FMI si è detto soddisfatto dei progressi compiuti, accogliendo con favore gli sforzi volti a rafforzare lo spazio fiscale, migliorare le politiche monetarie, aumentare la supervisione finanziaria e attuare riforme strutturali e climatiche.
Previsioni di crescita
Per la Tanzania, il FMI prevede una crescita economica del 5,7% per l’anno finanziario 2024-2025 rispetto al 5,3% nel 2023-2024. L’istituzione ha inoltre notato un miglioramento dei saldi esterni e di bilancio, un’inflazione controllata entro i limiti fissati dalla Banca Centrale e un allentamento delle tensioni sul mercato dei cambi.
Per quanto riguarda il Ruanda, la crescita economica dovrebbe raggiungere l’8,3% nel 2024, rispetto all’8,2% nel 2023. “ L’economia ruandese ha dimostrato una notevole resilienza, sostenuta da una forte crescita nei settori chiave e da una ripresa della produzione agricola. L’inflazione è rimasta stabile, riflettendo l’efficacia delle politiche monetarie ha detto Bo Li (foto), vicedirettore generale del FMI.
Tuttavia, l’istituzione mette in guardia su alcune vulnerabilità persistenti per il Ruanda, tra cui un crescente disavanzo delle partite correnti e pressioni sui tassi di cambio, che potrebbero rappresentare sfide nel medio termine.
Charlene N’dimon