Tempesta finanziaria nel settore aeronautico

Tempesta finanziaria nel settore aeronautico
Tempesta finanziaria nel settore aeronautico
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Uno studio rivela le difficoltà finanziarie dei fornitori di Airbus e Safran. La fiera Aeromart 2024 sarà segnata da queste criticità per l’industria aeronautica.

Il settore aeronautico sotto pressione

Mentre Tolosa si prepara ad ospitare la 15a edizione del salone Aeromart, uno studio realizzato dalla Banque de mette in luce una realtà preoccupante: quasi il 20% dei principali fornitori di Airbus e Safran sono a rischio di fallimento.

Dall’analisi, effettuata sulla base dei risultati finanziari del 2023, emerge che una quarantina di subappaltatori, in particolare nei settori delle lavorazioni meccaniche e dell’aerostruttura, stanno incontrando notevoli difficoltà. Anche se i nomi delle aziende interessate non vengono rivelati, i risultati parlano chiaro: insufficiente capacità di autofinanziamento, sovraindebitamento e perdite che colpiscono il 30% delle aziende studiate.

Queste difficoltà sembrano non essere in linea con la ripresa complessiva dell’aviazione, iniziata due anni fa. Diversi fattori spiegano questa situazione: le ripercussioni durature della crisi sanitaria, i rimborsi dei prestiti garantiti dallo Stato (PGE) che gravano sulle finanze e i contratti rinegoziati al ribasso durante la pandemia. A ciò si aggiungono i margini ridotti dall’aumento dei costi delle materie prime, dell’energia e dei salari.

Sfide strutturali da superare

La crisi del Covid-19 ha lasciato segni profondi nel settore. La massiccia riduzione della forza lavoro, seguita dall’assunzione di profili meno esperti, ha portato ad un calo della produttività stimato tra il 10 e il 15% nel periodo 2019-2024.secondo il Gruppo delle industrie aeronautiche e spaziali francesi (Gifas). Allo stesso tempo, le aziende devono ora restituire 500 milioni di euro allo Stato e investire per soddisfare le richieste di aumento della produzione e decarbonizzazione.

A questa pressione finanziaria si aggiunge la rigidità dei contratti conclusi durante la pandemia. Sebbene i costi di produzione siano aumentati del 15-20% a causa dell’inflazione, i subappaltatori spesso non sono stati in grado di riflettere questi aumenti nei loro prezzi, compromettendo la loro redditività. La guerra in Ucraina e i suoi effetti sui prezzi delle materie prime e dell’energia hanno amplificato le tensioni.

Nonostante un contesto difficile, la speranza resta. Il governo ha annunciato la creazione di un fondo di sostegno di 800 milioni di euro, denominato “Aéro Partenaires”. Questo sistema, previsto per la fine dell'anno, mira ad aiutare i subappaltatori a riprendere fiato e a consolidare la loro posizione in un settore essenziale per l'economia francese. Questo sostegno finanziario arriva in un momento critico, in cui il settore deve fare i conti anche con le fluttuazioni del mercato americano e con le difficoltà incontrate da Boeing, partner di numerosi subappaltatori francesi.

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