Alla Migros di Delémont il resoconto dei volontari delle scatole del cuore

Alla Migros di Delémont il resoconto dei volontari delle scatole del cuore
Alla Migros di Delémont il resoconto dei volontari delle scatole del cuore
-

C’era già della merce prima dell’arrivo dei volontari, pochi minuti dopo l’apertura del negozio, racconta Simone Rais. “La gente lo sa, a forza di…”
Sabato mattina, posizionato proprio dietro la cassa della Migros con tre carrelli della spesa, questo volontario raccoglie ciò che i clienti vogliono regalare. Il raccolto è buono, dice. È vero che il numero di persone che si fermano è davvero impressionante. “Sono più numerosi che in passato, ma donano in quantità minori rispetto al passato. Tutto sommato, raggiungiamo un certo equilibrio”, osserva David Berthoud, presidente dell’associazione.
“Potrei essere io”
Una signora si ferma. Mette giù dei barattoli di marmellata e altre cose. “Perché sto donando? Forse un giorno sarò io quella che ne avrà bisogno”, dice subito. Un giovane padre lasciava che le sue figlie scegliessero cosa dare. “Pasta, tonno, spazzolini da denti”, elencano dalla parte superiore del gradino del carrello. Un terzo: “Io do volentieri. Lo faccio da 20 anni. Ma mi vergogno un po’ quando si tratta di immigrati. Ricevono abbastanza aiuto. Anche gli svizzeri ne hanno bisogno. A volte, inoltre, hanno una cattiva postura Ancora.” Un quarto fa scivolare una banconota da 20 franchi. “Preferisco fare così. Non so mai cosa comprare. Così prendono quello che gli serve di più.” Un sesto lascia un calendario dell’avvento al cioccolato. Verrà distribuito in tempo? «Lo metteremo come priorità nella distribuzione della prossima settimana», promette Simone Rais.
Evoluzione rapida
La richiesta di aiuti è quasi raddoppiata in dieci anni, osserva David Berthoud. Sono cambiati anche i beneficiari. “Sono Mr. e Mrs. Everyman. Prima non era così.” Sarebbe quindi opportuna una seconda operazione nel corso dell’anno? «Ci ​​abbiamo già pensato, ma una raccolta mobilita 120 volontari solo nel distretto di Delémont», scivola il presidente.
Posizionato in fondo alla scala mobile, François Flury è, ad esempio, responsabile della sensibilizzazione dei clienti che arrivano al negozio. E spiegare loro cosa portare per essere utili: cibi non deperibili ovviamente, ma soprattutto prodotti per l’igiene e la pulizia. “Questo è ciò che ci costa di più quando le scorte finiscono e dobbiamo rifornirle.”

Business

-

NEXT Perché i nuovi radar preoccupano? in In cammino verso il domani