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Pubblicato il 12/12/2024 16:13
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Mentre la procura del tribunale di Parigi gli aveva chiesto una condanna a 5 anni di reclusione, comprese due sentenze severe, Christophe Ruggia si è difeso questo martedì 10 dicembre 2024, sostenendo di aver processato, all'inizio della sua carriera , per proteggere Adèle Haenel, che lo accusa di violenza sessuale su minore. Una difesa insopportabile per l'attrice che ha lasciato il pubblico dicendo: “Ma stai zitto!” al regista. Questo caso, come molti altri casi che coinvolgono vittime minori, sfida gli ascoltatori che si chiedono “perché la questione della responsabilità genitoriale viene sollevata raramente, se non mai?” “Perché è molto difficile responsabilizzare solo i genitori“, risponde Isabelle Debré, presidente dell'associazione “L'Enfant bleu”, un gruppo di sostegno ai genitori i cui figli sono stati vittime. Tanto più difficile quando sappiamo che “L'80% degli attacchi avviene all'interno della famiglia stessa“.
Il presidente constata tuttavia un cambiamento di mentalità e una libertà di parola. “Ci sono molti progressi. I genitori si sentono molto più responsabili attraverso questa copertura mediatica del business, dei social network, dei laboratori di sensibilizzazione“, osserva Isabelle Debré. Ben lontano dall'epoca in cui il comportamento di registi come Christophe Ruggia o Benoit Jacquot poteva essere passato sotto silenzio, o addirittura addirittura romanticizzato. Da lì a considerare che questo “l'era è finita“, il presidente dell'associazione non vuole dichiarare la vittoria troppo in fretta.
“Vorrei rendere omaggio al coraggio di Adèleaggiunge Isabelle Debré, non è facile essere così sulla pubblica piazza. È molto coraggiosa, lavora molto per gli altris”. Le diverse posizioni e testimonianze di celebrità degli ultimi anni, loro stesse vittime, come Judith Godrèche, Lio, Emmanuelle Béart e persino Lio, hanno la virtù di aiutare “l'anonimo“e per incoraggiarli a parlare apertamente, insiste. Per concludere, il presidente cita anche i genitori, a volte essi stessi vittime di violenza sessuale durante l'infanzia, ma insiste: '”Non è mai troppo tardi per parlare“.
Se avete bisogno di aiuto, l'associazione vi invita a visitare il suo sito web o a contattare telefonicamente lo 01 56 56 62 62.
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