Divenuto famosissimo ai tempi del Covid, Doctolib ha grandi ambizioni per il 2025, tra cui quella di diventare un hub per tutti i vostri dati sanitari. Abbastanza da far rabbrividire l’assicurazione sanitaria.
A chi vuoi affidare i tuoi dati sanitari? Durante un'intervista al giornale Francia occidentale Il 20 novembre, il capo di Doctolib, Stanislas Niox-Chateau, ha implicitamente posto questa delicata domanda.
Infatti, la famosa applicazione per la prenotazione di visite mediche ha recentemente accolto una nuova scheda” Salute» che dovrebbe aiutare i pazienti a “ raccogliere tutte le loro informazioni sanitarie, la loro storia, le loro cure, le loro allergie, il loro libretto di vaccinazione »
“Concorrenza” nel servizio pubblico?
L’obiettivo di questo nuovo servizio lanciato da Doctolib è condividere facilmente questi dati con gli operatori sanitari, per ricevere “promemoria di prevenzione personalizzati» e, più in generale, diventare il centro nevralgico della vostra vita medica per aiutare gli utenti»prendersi cura di se stessi e dei propri cari».
Solo che le ambizioni di Doctolib sono state un po' offese nelle alte sfere. Come nota il giornaleIl mondole ambizioni di questa nuovissima scheda “Salute” somigliano infatti in gran parte a quelle della “cartella clinica condivisa” che l'assicurazione sanitaria cerca di promuovere almeno dal 2022. Questa piattaforma, gestita dal servizio pubblico, conta già più di 15 milioni di utenti e consente “per conservare e condividere i tuoi dati e documenti sanitari in completa riservatezza», promette il sito.
Temendo che lo strumento proposto da Doctolib venga duplicato, il responsabile dell'assicurazione sanitaria ha interrogatoIl mondovede nelle ambizioni del sito sanitario privato un”concorrenza» o almeno un “vera ambiguità»chi merita«chiarimento», precisa il quotidiano serale. Stanislas Niox-Chateau, dal canto suo, nega, spiegando che “l’obiettivo di “Salute” è proprio quello di rendere i pazienti più indipendenti” Dove “My Health Space è una cassaforte digitale e una cartella clinica».
Chiesti “chiarimenti”.
Per dimostrare la sua buona fede, Doctolib spiega addirittura “partecipare[r] sviluppando attivamente Mon Espace santé sin dal suo lancio» con software per gli operatori sanitari ad esso direttamente collegati. Ciò non ha impedito al Dipartimento di Salute Digitale di lanciare un'offensiva fallita contro Doctolib, sostenendo che questa nuova funzionalità era simile a un “privatizzazione» della cartella clinica con tutti i rischi di “finanziarizzazione del nostro sistema sanitario» che va con esso.
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In un momento in cui Doctolib ha già creato un semi-panico con le sue condizioni generali di utilizzo che ora consentono all’intelligenza artificiale di allenarsi con i dati sanitari, sembra davvero opportuno chiarire queste questioni.