La Commissione per la regolamentazione dell'energia sta valutando la possibilità di applicare tariffe aggiuntive a coloro che non hanno installato un contatore Linky.
La loro generalizzazione causò polemiche quasi dieci anni fa. La Commissione per la regolamentazione dell'energia sta valutando una nuova strategia per superare la riluttanza. Linky, del gruppo Enedis, è diffuso dal 2015 per effetto di una direttiva europea, e già 37.300.000 case ne sono dotate. Questo contatore comunicante può essere controllato da remoto ed è in grado di monitorare i consumi in tempo reale. Ma per i 2.100.000 che hanno mantenuto un contatore vecchio stile (vale a dire circa il 5% della popolazione), potrebbero essere applicati costi aggiuntivi.
La CRE ha presentato il suo piano nell'ambito di una consultazione pubblica durata sei settimane, che si è conclusa venerdì 22 novembre, spiega Il mondo. Prenderà la decisione definitiva all’inizio del 2025, quando annuncerà la prossima tariffa per l’utilizzo delle reti elettriche. Se il testo resta così com'è, le famiglie refrattarie dovranno pagare una certa somma a Enedis, filiale di EDF: almeno 41,58 euro all'anno, o anche altri 25,08 euro se gli utenti non trasmettono loro stessi la lettura dei consumi se non fissano un appuntamento per la lettura del contatore. Una bolletta che le famiglie dovranno pagare con la cadenza bimestrale.
Commissioni per compensare i costi relativi ai vecchi contatori
Linky automatizza le letture dei contatori e ti consente di tenere traccia delle spese elettriche domestiche. Ci sono quindi meno possibilità di pagare più del dovuto la compagnia energetica. Ma questa tecnologia non piace ai sostenitori della privacy. Monitorando ora per ora i consumi di una famiglia è possibile sapere quando sono presenti o meno i residenti, anche quali macchine vengono utilizzate, ecc. Qualcosa di cui aver paura in caso di fuga di dati. Ma Enedis garantisce che i dati raccolti siano resi anonimi.
L’altra questione è la sua pericolosità. Secondo l'OMS le onde emesse dal contatore sono potenzialmente cancerogene. Ma secondo la National Frequency Agency, la radiazione elettromagnetica prodotta da Linky è 800 volte più debole di quella di un tostapane.
La CRE spera quindi che l'applicazione di costi aggiuntivi possa convincere questi soggetti refrattari ad installare il contatore Linky. Si tratta anche di compensare i costi legati ai vecchi contatori, “in particolare al sistema informativo, alla lettura e ai controlli del piede, al contatto con il cliente”, assicura. Va però segnalata un'eccezione: non verrà applicata alcuna tariffa a chi tecnicamente non può farsi installare un contatore Linky, ad esempio se sono necessari lavori eccessivi per adeguare la rete elettrica della propria abitazione.