aumenteranno gli stipendi?

aumenteranno gli stipendi?
aumenteranno gli stipendi?
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Dopo lo scioglimento dell’Assemblea nazionale e l’annuncio di nuove elezioni legislative, i vari partiti si sono parlati uno dopo l’altro per presentare i loro programmi elettorali. Gli stipendi sono uno dei temi che animano i dibattiti elettorali. Quando si tratta di migliorare la retribuzione dei lavoratori, ciascuna coalizione ha la sua preferenza su come arrivarci.

Attualmente, ciò che è quasi certo è che si prevede che il salario minimo aumenterà una seconda volta quest’anno. Infatti, dopo i progressi compiuti a gennaio, la Banque de France sta valutando un ulteriore aumento del salario minimo tra pochi mesi. « Dovrebbe esserci una rivalutazione automatica del salario minimo nel terzo trimestre, quando l’indice dei prezzi escluso il tabacco supera il 2% »ha assicurato Olivier Garnier, direttore generale della Banque de France incaricato delle statistiche, degli studi economici e delle relazioni internazionali.

Fissato attualmente a 1.398,96 euro netti al mese, il salario minimo di crescita interprofessionale potrebbe quindi superare i 1.400 euro netti al mese nel 2024. Una notizia che dovrebbe rallegrare i lavoratori che pagano il salario minimo, compresi quelli del settore privato. Infatti, secondo uno studio dell’istituto di ricerca economica Rexecode, condotto su 3.000 imprenditori, quasi il 17% dei dipendenti del settore privato sarà colpito dall’aumento del salario minimo nel 2023.

Come intendono aumentare i salari la RN, la NFP e la Macronie?

Con un tale tasso di “smicardizzazione”, il Nuovo Fronte Popolare ha annunciato il suo desiderio di aumentare il salario minimo se riuscirà a prendere le redini del governo. Chiaramente, il PFN vuole aumentare il salario minimo del 14%, ovvero di 200 euro. Con un simile aumento il salario minimo salirebbe a quasi 1.600 euro netti al mese. Per quanto riguarda gli altri dipendenti, il Nuovo Fronte Popolare ha annunciato l’intenzione di indicizzare il reddito in base all’inflazione. Infine, il PFN si impegna ad aumentare gli stipendi dei dipendenti pubblici di quasi il 10%, aumentando il punto indice.

Dalla parte del Raggruppamento Nazionale, l’idea è piuttosto quella di permettere alle aziende che aumentano gli stipendi dei propri dipendenti di beneficiare di un’esenzione dai contributi del datore di lavoro. Jordan Bardella ha anche annunciato l’apertura in autunno di una conferenza sociale con le parti sociali sul “livello dei salari”, riferisce Le Parisien.

Infine, per quanto riguarda lo schieramento presidenziale, si tratta piuttosto di potenziare il bonus di condivisione del valore (Macron Prime). In un recente discorso, l’attuale primo ministro Gabriel Attal si è impegnato ad aumentare il massimale del PPV da 3.000 a 10.000 euro. Anche l’attuale maggioranza presidenziale è impegnata a ritornare all’esenzione fiscale per il bonus Macron.


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