i 4 migliori romanzi pluripremiati da infilare in valigia

i 4 migliori romanzi pluripremiati da infilare in valigia
i 4 migliori romanzi pluripremiati da infilare in valigia
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Il periodo estivo è ideale per un recupero letterario. “Sad Tiger” di Neige Sinno, “Veiller sur elle” di Jean-Baptiste Andrea… Ecco i migliori romanzi recentemente premiati in cui tuffarsi quest’estate.

“La tigre triste”, di Neige Sinno

©ed. POL

Se c’è un libro da portare con sé è “Triste tigre”, di Neige Sinno (ed. POL), che ha vinto tra gli altri il Premio Femina e il Premio Goncourt per gli studenti delle scuole superiori. Originaria delle Hautes-Alpes, la scrittrice racconta la storia di una bambina violentata più volte tra i 7 ei 14 anni dal patrigno. E quella bambina è lei. In questo libro commovente, Neige Sinno porta il lettore dentro la sua testa. Analizza il suo trauma, il suo rapporto con il suo stupratore, condannato a nove anni di prigione, e riflette sulle conseguenze sulla sua vita, nonché sul potere e l’impotenza della letteratura. In meno di 300 pagine, Neige Sinno, una madre di 46 anni, tenta di rompere i preconcetti sullo stupro e di scoprire letteralmente quella che lei chiama la sua “piccola bomba”.

“Tigre triste”, Neige Sinno, ed. POL

“Veglia su di lei”, di Jean-Baptiste Andrea

©ed. L’iconoclasta

L’ultimo Premio Goncourt, il più prestigioso premio letterario francese, è stato assegnato a Jean-Baptiste Andrea per “Veiller sur elle” (ed. L’Iconoclaste). In questo libro, premiato anche con il premio Fnac romanzo, l’autore si riconnette con le sue radici italiane e trae ispirazione dalla pittura, dalla musica e dalla scultura. Presenta Michelangelo e Viola, due persone che non avrebbero mai dovuto incontrarsi. Questo romanzo racconta la loro storia d’amore e di amicizia. Quella di un ragazzino affetto da una forma di nanismo, nato povero, che si ritrova apprendista nel laboratorio di scultura di uno zio alcolizzato, e di una giovane ragazza erede di una potente famiglia. Legati da un’attrazione incrollabile, giurano di restare sempre insieme, fino al giorno in cui l’Italia cadrà nel fascismo.

“Veglia su di lei”, Jean-Baptiste Andrea, ed. L’iconoclasta.

“Gli Insolenti”, di Ann Scott

©ed. Calmann-Lévy

Il premio Renaudot è stato assegnato ad Ann Scott per il suo romanzo “Les insolents” (a cura di Calmann-Lévy). Il libro segue Alex, una compositrice di musica da film che decide di lasciare Parigi per realizzare il suo sogno: vivere altrove e da sola. Ha 45 anni e vive in mezzo al nulla, dovrà reinventarsi. In questo lavoro di 280 pagine, Anne Scott, ex modella londinese e batterista di un gruppo punk, offre una bellissima riflessione sulla solitudine e l’amicizia. Inoltre mette in discussione con grande finezza l’assurdità della nostra società contemporanea, il passare del tempo e i sogni delusi. Un libro da mettere soprattutto nelle mani dei quaranta e cinquantenni.

“Gli Insolenti”, di Ann Scott, ed. Calmann-Lévy.

“Un modo di amare”, di Dominique Barberis

©ed. Gallimard

Forse vi siete persi il libro di Dominique Barbéris, “Un modo di amare” (ed. Gallimard), vincitore del Grand Prix du roman dell’Accademia di Francia. Se è così, puoi metterlo in valigia. Quest’opera delicata e malinconica evoca la forza dei nostri desideri segreti e la grazia di certi incontri. La scrittrice 65enne, nata a Douala, dipinge il ritratto di Madeleine, una bretone discreta e riservata degli anni ’50, che seguirà il marito in Camerun. Lì, una sera, durante un ballo alla Delegazione, Madeleine attirerà l’attenzione di Yves Prigent e subirà il fascino di quest’uomo attraente e rispettato, metà amministratore e metà avventuriero. Scandito da diversi brani musicali, da Jacques Brel a Dalida, “Un modo di amare” racconta la storia di questo amore nascente, all’epoca delle colonie, e che ha segnato la sua vita.

“Un modo di amare”, Dominique Barberis, ed. Gallimard.

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