Francoforte (awp/afp) – Il produttore tedesco di attrezzature sportive Adidas ha annunciato mercoledì la partenza di due dipendenti dalla sua filiale cinese, mentre è in corso un’indagine sui sospetti di vasta corruzione.
“Sono state trovate prove che un dipendente ha violato il codice di condotta dell’azienda durante le sue interazioni con i fornitori locali”, ha scritto Adidas in una dichiarazione inviata all’AFP.
Indipendentemente, “è apparso chiaro che una seconda persona non soddisfaceva le aspettative dell’azienda in termini di leadership basata sul rispetto e sulla fiducia reciproci”, aggiunge questo comunicato stampa.
Di conseguenza, i due dipendenti “hanno lasciato l’azienda”, spiega Adidas, che non fornisce dettagli sui termini esatti della loro partenza, né sulle presunte mancanze.
Sono queste le prime conseguenze di un’indagine condotta in collaborazione con consulenti esterni indipendenti e che “continua”, secondo il gruppo di Herzogenaurach (sud-est).
Tutto è iniziato con una lettera anonima ricevuta da Adidas il 7 giugno, che la allertava di una possibile appropriazione indebita commessa dai dirigenti della sua filiale in Cina.
Questa lettera è stata firmata dai dipendenti Adidas e il suo contenuto è stato diffuso sui social network. Un dirigente locale dell’azienda è accusato in particolare di aver ricevuto milioni in contanti dai fornitori, oltre a beni immobili.
Appena ripresa dalle turbolenze dopo la brutale separazione dal rapper americano Ye per i suoi commenti antisemiti, Adidas vuole fare rapidamente luce su questa nuova vicenda compromettente, mentre le sue vendite in Cina erano riprese l’anno scorso dopo il calo legato alla pandemia del Covid.
Adidas, che ha fatto il suo debutto in Cina nel 1997, ora ha 14 stabilimenti nel paese e ha realizzato lì il 15% delle sue vendite globali nel 2023, ovvero 3,2 miliardi di euro, con un aumento dell’8% su base annua.
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