Agenzie di credito | Grande voto di fiducia in Quebec

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Considerato il nostro deficit record, temevo che le agenzie di credito avrebbero declassato il Quebec, come hanno fatto con la Columbia Britannica la primavera scorsa. O almeno che ci diano un outlook negativo, precursore di uno sconto.


Inserito alle 1:52

Aggiornato alle 6:30



La notizia avrebbe scosso il governo CAQ e seminato dubbi sulla sua gestione delle finanze pubbliche. Ne sarebbe seguito un aumento dei tassi di interesse applicati dai creditori, con le sue conseguenze sulle nostre finanze.

Lo sconto però non è arrivato. Le quattro agenzie che seguono il Quebec hanno invece annunciato, a loro volta, di mantenere l’invidiabile rating del Quebec. E le loro spiegazioni per questo mantenimento denotano una grande fiducia nel governo CAQ e, più in generale, nell’economia del Quebec e nella stabilità fornita dal Fondo Generazioni.

Il Quebec ha un rating a lungo termine di AA-, secondo la tipologia dell’agenzia S&P Global. Questa valutazione è 4e il migliore su una lista di circa venti. Le altre tre agenzie (Moody’s, Fitch e DBRS) hanno rating simili per il Quebec, espressi in modo diverso.

Tra le province, il Quebec è la 2e il più votato, dopo Saskatchewan (AA). Per fare un confronto, il governo federale canadese è ad AAA, che è il miglior rating possibile, e la Francia è ad AA-.

Come giustificano le agenzie questo mantenimento, nonostante il nostro deficit record di 7,3 miliardi nel 2024-2025?1 ?

Spiegazione di S&P nel suo rapporto: “Nonostante le recenti difficoltà finanziarie, il governo della Coalizione Avenir Québec rimane concentrato sul mantenimento di politiche conservatrici mirate al pareggio di bilancio e alla riduzione del debito. »

L’agenzia S&P afferma di aspettarsi che il governo risolva “rapidamente” i problemi di bilancio e passi gradualmente verso deficit modesti, grazie alla ripresa economica e nonostante le tentazioni elettorali delle prossime elezioni.

In tema di debito, l’agenzia Moody’s elogia il Fondo Generazioni e la sua gestione piuttosto costante dal 2006, nonostante i cambiamenti di governo.

Speranza in guadagni di produttività

Moody’s nota che il tasso di partecipazione alla forza lavoro è più alto qui che altrove in Canada, un fattore positivo. Sottolinea che l’invecchiamento probabilmente danneggerà le entrate fiscali, anche se i pensionati continueranno a pagare le tasse sulle loro pensioni.

S&P si dice convinto che il Quebec alla fine otterrà incrementi di produttività.

Anche se ci vorrà del tempo, gli incrementi di produttività contribuiranno a sostenere la crescita economica del Quebec e a mitigare gli impatti dell’invecchiamento della popolazione e della carenza di manodopera.

Estratto dal rapporto della società S&P

Un altro fattore favorevole, secondo Moody’s: “La provincia mantiene forti rapporti con gli investitori, sia nazionali che esteri, per garantire di poter attrarre un’ampia gamma di potenziali investitori, una necessità tenendo conto dei significativi programmi di prestito annuali”, l’agenzia ha scritto nella sua relazione.

In breve, il ministro delle Finanze Eric Girard e il suo team sono riusciti a convincere le agenzie che il loro piano per il ritorno al pareggio di bilancio funzionerà. E i creditori possono dormire sonni tranquilli: il Quebec onorerà seriamente il pagamento degli interessi sul debito.

Questi risultati si scontrano con il ritratto finanziario del Quebec che ho fornito venerdì scorso nel mio articolo intitolato “Il nostro stato sociale deve affrontare grandi sfide”. Ho spiegato che il Quebec ha il 7e livello di spesa più elevato nei paesi industrializzati, in proporzione al PIL.

Leggi la rubrica “Il nostro stato sociale deve affrontare grandi sfide”

Come spiegare questa differenza? Questo perché le agenzie di rating misurano la capacità di uno Stato di generare entrate per finanziare le proprie spese e pagare i propri debiti. Tuttavia, il Quebec riesce a fare questo con i suoi contribuenti – privati ​​e imprese – cosa che una provincia come l’Alberta, ad esempio, allergica alle tasse, non potrebbe fare allo stesso livello.

Altro elemento: il Quebec ha un’economia molto diversificata, al riparo dai capricci di un settore particolare. Moody’s cita come esempi di questa diversità i settori manifatturiero, della pasta di carta e dell’alluminio, ma anche quelli delle alte tecnologie, dell’aeronautica e delle telecomunicazioni.

Come un Paese sovrano… o quasi

Aspetto interessante: Moody’s afferma che il Quebec e le province canadesi “beneficiano di un’autonomia molto maggiore [budgétaire] rispetto ai loro omologhi in altri paesi, compresi i Länder tedeschi e gli stati australiani.

Questa autonomia aiuta le province a superare i rallentamenti economici o eventi come la pandemia, ha affermato.

Politica fiscale [des provinces] è più simile a quello dei governi sovrani che a quello di molti dei loro omologhi internazionali sub-sovrani.

Estratto dal rapporto di Moody’s

L’agenzia sottolinea però che il suo rating si basa anche sul fatto che, in caso di problemi di liquidità, il Quebec potrebbe contare su “un sostegno straordinario da parte del governo canadese”. Nota inoltre che il Quebec può contare sulla stabilità e sulla ripetizione di trasferimenti federali significativi, in particolare nel settore sanitario.

Tuttavia, il Quebec non è immune da un cambiamento nell’umore delle agenzie. S&P indica che potrebbe declassare il Quebec se la sua performance di bilancio si traducesse persistentemente in deficit superiori al 10% delle entrate totali (comprese le spese in conto capitale per le infrastrutture in deficit).

Tuttavia, quest’anno il Quebec ha chiaramente superato la soglia del 10%. Il suo deficit dopo le spese in conto capitale ha raggiunto il 12,2% nell’anno terminato il 31 marzo. Aumenterà al 14,4% per l’anno in corso, per poi scendere al 12,1% l’anno successivo, secondo quanto indicato da S&P nel suo rapporto.

Ovviamente S&P crede a Eric Girard quando spiega che questa soglia scenderà sotto il 10% nel 2026-2027.

In confronto, la Columbia Britannica ha un deficit dopo le spese in conto capitale che raggiungerà il 20,1% quest’anno. E la sua gestione finanziaria irregolare ha fatto perdere la pazienza a S&P, da qui il recente downgrade.

Leggi la rubrica « I rischi di una negligenza di bilancio »

Cosa possiamo concludere da questo? Che il nostro stato sociale è vitale, ma che verrebbe seriamente scosso se la nostra gestione del bilancio fallisse.

1. Il deficit di 7,3 miliardi è al lordo dell’accantonamento per imprevisti e al lordo dei versamenti al Fondo Generazioni.

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