Lunedì la giustizia tedesca ha emesso un’importante sentenza contro il gruppo Meta, stabilendo che la società madre di Facebook è responsabile di “danno morale” nei confronti di un utente colpito da una vasta fuga di dati risalente al 2021. Questa decisione sarà decisiva per migliaia di altri casi nei tribunali tedeschi, in un caso che ha colpito 533 milioni di persone in 106 paesi.
La Corte federale di giustizia ha parzialmente accolto il ricorso di un internauta tedesco la cui prima denuncia davanti a un tribunale della Germania occidentale non ha avuto successo. Questo utente ha chiesto 1.000 euro al social network americano per non aver adottato “misure di sicurezza sufficienti” per proteggere i suoi dati.
“La semplice perdita del controllo dei propri dati personali a seguito di una violazione del GDPR (nota dell’editore: Regolamento europeo sui dati)” costituisce un “danno morale” che deve essere riparato, ha stabilito lunedì il tribunale di Karlsruhe. Attraverso un metodo noto come “scraping”, le persone raccoglievano i dati degli utenti di Facebook – numero di telefono, identità, luogo di lavoro – prima di distribuirli su Internet.
Secondo il comunicato stampa, “non è necessario (…) che vi sia stato un concreto abuso di questi dati” perché si possa verificare un danno stimato in “un ordine di grandezza di 100 euro” per la vittima. Il Tribunale federale ha rinviato il caso alla Corte d’appello di Colonia, che dovrà pronunciarsi nuovamente, questa volta in via definitiva.
In una reazione all’AFP, Meta si è detto “convinto” che il tribunale di Colonia “si pronuncerà nuovamente a suo favore”. “Non siamo d’accordo con (…) la Corte Federale di Giustizia per quanto riguarda i danni, che, a nostro avviso, non sono in linea con le recenti sentenze della Corte di Giustizia dell’UE”, aggiunge Meta, sottolineando che “ richieste simili sono già state respinte più di 6.000 volte dai tribunali tedeschi” sulla base del fatto che “non esisteva alcuna richiesta valida di responsabilità o danni”.
In Germania sono stati interessati dalla fuga di notizie quasi 6 milioni di conti tedeschi, riferisce la stampa tedesca. Questi dati sono stati raccolti all’insaputa di Facebook nel 2019 grazie a una violazione della sicurezza poi chiusa, ha assicurato la rete nel 2021. Dal 2021 Meta viene regolarmente multata per centinaia di milioni di euro nell’UE per violazioni della protezione dei dati.