“Meno di due aziende su cinque avviate dieci anni fa sono ancora in attività nel 2024”

“Meno di due aziende su cinque avviate dieci anni fa sono ancora in attività nel 2024”
“Meno di due aziende su cinque avviate dieci anni fa sono ancora in attività nel 2024”
-

L’anno scorso, più di 100.000 aziende belghe hanno cessato le attività in Belgio, secondo il rapporto StarterAtlas 2024 pubblicato da UCM, Unizo e Graydon. Una constatazione preoccupante, per la quale”L’UCM lancia l’allarme!”precisa l’azienda in un comunicato, rivolgendosi ad un settore particolare: l’Horeca.

Imprenditori belgi in difficoltà?

”Tra i settori in difficoltà ci sono soprattutto l’Horeca e il commercio al dettaglio, il cui numero continua a diminuire con un tasso di sopravvivenza a cinque anni del 59,7% per il primo e del 54,7% per il secondo. Un’impresa al dettaglio su due non festeggerà il quinto anniversario”, esamina l’Unione delle classi medie, affermando che anche il settore delle costruzioni ne è colpito, ma in misura minore. “I settori del commercio al dettaglio e dell’ospitalità sono fragili. L’impatto delle crisi successive (Covid-19, crisi energetica, crisi bancaria, ecc.) si fa ancora sentire. Se la prospettiva a cinque anni è preoccupante, quella a dieci anni è ancora più allarmante. Meno di due imprese su cinque avviate dieci anni fa sono ancora in attività nel 2024, meno di una su tre nel settore Horeca”continua l’UCM.

Horeca: “È perché rispettiamo le regole e paghiamo le tasse che non riusciamo a tirare avanti”

Il rapporto StarterAtlas 2024, tuttavia, rileva un aumento del numero di aziende sul territorio belga alla fine dello scorso anno. Un dato incoraggiante, ma insufficiente. “Alla fine del 2023, il Belgio contava 120.478 nuove imprese sul suo territorio, ovvero 4.833 in più rispetto all’anno precedente (+4,2%). Tuttavia, se queste cifre sono incoraggianti a priori, il numero di cessazioni ha raggiunto un nuovo livello”. Sul versante vallone, il numero di nuove imprese è aumentato, ma anche il numero di chiusure ha fatto lo stesso, raggiungendo un aumento del 13% rispetto al 2022. A Bruxelles, il numero di queste è aumentato del 12,1%.

Questa osservazione è spiegata dall’UCM con un “un clima economico attualmente non favorevole all’imprenditorialità”. L’organizzazione belga sostiene che il sistema non facilita le cose agli imprenditori belgi. “L’imprenditorialità non è facileafferma l’UCM nel suo comunicato stampa. Gli oneri amministrativi, ma anche e soprattutto la pressione fiscale, costituiscono notevoli ostacoli allo sviluppo dell’attività economica e alle assunzioni”. Caroline Cleppert, Segretaria Generale dell’UCM, completa affermando che “è necessario un cambiamento di approccio e di cultura. Lo sviluppo di un progetto imprenditoriale deve essere ulteriormente incentivato e valorizzato, per considerare meglio le sfide della transizione ambientale e digitale in particolare!”

Le elezioni forniranno un “ambiente favorevole agli indipendenti”

L’UCM incoraggia in particolare ad attuare un sistema fiscale più attraente, a semplificare l’amministrazione, a fornire sostegno finanziario alla digitalizzazione o a sviluppare politiche locali che promuovano il dinamismo imprenditoriale. Queste richieste, avanzate già prima delle elezioni, sperano di trovare un ascolto attento da parte delle autorità politiche.

-

PREV un dibattito su “Sud Ouest” e TV7 a Bordeaux
NEXT L’Unione dell’Energia ha celebrato il suo 30° anniversario presso gli stabilimenti di Miramas e Saint-Chamas