L’autorità di vigilanza del commercio statunitense accusa Adobe di pratiche ingannevoli

L’autorità di vigilanza del commercio statunitense accusa Adobe di pratiche ingannevoli
L’autorità di vigilanza del commercio statunitense accusa Adobe di pratiche ingannevoli
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La FTC presenta un reclamo contro Adobe. Il motivo sono le interfacce fuorvianti che spingono i clienti a sottoscrivere un abbonamento annuale fatturato mensilmente e una procedura di disdetta volutamente complessa. Un anno prima, l’agenzia americana aveva attaccato Amazon per pratiche simili legate all’abbonamento Prime.

La FTC intraprende un’azione contro Adobe per le sue pratiche ingannevoli. L’agenzia commerciale incaricata della tutela dei consumatori accusa l’editore di software (Photoshop, Acrobat, Premiere, ecc.) di complicare deliberatamente la procedura di disdetta del suo abbonamento più popolare e di nascondere i costi che i suoi clienti devono sostenere per la disdetta anticipata. Pratiche descritte come “modelli oscuri”.

Nella sua denuncia contro due dirigenti della Adobe, la FTC spiega che l’editore di software spinge i suoi utenti a sottoscrivere un abbonamento annuale fatturato mensilmente, senza specificare chiaramente che potranno essere addebitati loro costi di diverse centinaia di dollari se non lo annullano entro la scadenza primo anno. Il piano annuale è preselezionato, l’importo mensile evidenziato, mentre i costi di cancellazione sono nascosti. La FTC precisa che i clienti lamentano di non essere a conoscenza di queste penalità di risoluzione anticipata (50% dei pagamenti rimanenti) e che Adobe non ha fatto nulla nonostante fosse a conoscenza del problema.

La pagina corrente di Adobe per Acrobat evidenzia il piano annuale fatturato mensilmente.

L’agenzia americana aggiunge che Adobe utilizza l’abbonamento annuale-mensile per intrappolare i propri clienti e impedire loro di cancellarlo, con una procedura volutamente complessa, costringendo gli utenti a navigare su più pagine. Inoltre, il servizio clienti dell’azienda non aiuta i clienti nel loro processo, molti di loro credono di aver annullato con successo l’abbonamento senza che ciò sia avvenuto.

PrecedenteAmazon Prime

Questa non è la prima volta che la FTC attacca le tecniche manipolative delle aziende tecnologiche. Nel giugno 2023, l’agenzia ha presentato una denuncia contro Amazon per un problema simile. In questione sono i molteplici incentivi ingannevoli per sottoscrivere l’abbonamento Prime durante il check-out e la procedura di disiscrizione anch’essa volutamente complessa. Secondo diversi media, internamente ad Amazon la procedura sarebbe stata addirittura chiamata “Iliade”, senza dubbio in riferimento al cavallo di Troia.

“Amazon ha ingannato e indotto le persone a sottoscrivere abbonamenti ricorrenti senza il loro consenso, il che non solo ha frustrato gli utenti ma è costato loro anche un sacco di soldi”, ha commentato Lina M. Khan, presidente della FTC. Queste tattiche manipolative danneggiano sia i consumatori che le imprese rispettose della legge. La FTC continuerà a proteggere vigorosamente gli americani dai modelli oscuri e da altre pratiche sleali o ingannevoli nei mercati digitali.

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