Pensioni: in Italia bisogna lavorare fino a 67 anni

Pensioni: in Italia bisogna lavorare fino a 67 anni
Pensioni: in Italia bisogna lavorare fino a 67 anni
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l’essenziale
Paese con l’età media più alta d’Europa ma anche con il tasso di natalità più basso del continente, l’Italia non riesce a trovare risposte concrete ed efficaci alla gestione del suo sistema pensionistico allo stremo.

Difficile essere un giovane lavoratore in Italia con stipendi tutt’altro che strepitosi e tassi di disoccupazione tra i più alti della categoria 15/24enni dell’Unione Europea. Ma il colpo finale l’ha dato martedì 11 giugno l’INPS, l’Istituto Nazionale delle Previdenza Sociale, che aggiornando il suo simulatore pensionistico “Pensami”, ha rivelato che un italiano classe 1994, oggi invecchiato trenta, andranno in pensione in media all’età di 70 anni. Notizie “deprimenti” per Emilia, nutrizionista di Roma, da poco messa in proprio dopo lunghi studi e anni di precarietà.

«L’accesso al mondo del lavoro in Italia è lungo e difficile, ci si ritrova a lavorare a pieno regime solo intorno ai 35 anni, il che non fa altro che allontanare ulteriormente la prospettiva di una pensione in cui pochi credono davvero in tutto», prosegue il giovane rassegnato medico che contribuisce anche ad un fondo pensione complementare privato “tanto per essere sicuro di ricevere davvero qualcosa per la mia vecchiaia”.
Non occorre, detto questo, proiettarsi nel futuro, per quanto vicino possa essere, per vedere quanto la situazione pensionistica italiana non sia soddisfacente. Insieme a Grecia e Danimarca, l’Italia ha l’età pensionabile legale più alta tra i paesi membri dell’Ue con i suoi 67 anni stabilita nel 2011 dal decreto “Salva Italia” del governo di Mario Monti, paladino dell’austerità.

Il paese più antico d’Europa

Un’età elevata, soprattutto se messa in prospettiva con la media continentale che è di 64 anni e 3 mesi per gli uomini e di 63 anni e 5 mesi per le donne. “Non è la voglia o la passione che mi manca, ma continuare con questo mal di schiena, l’artrosi, per me è diventato complicato” si lamenta, pur essendo un tenace, Franco, 63 anni, impiegato agricolo presso una piccola produzione di olio d’oliva in Umbria, nel cuore dell’Italia.

“La scorsa stagione, da solo, ho spostato più di 520.000 kg di casse di olive, alla mia età, questo non è più possibile”, nota l’uomo visibilmente stanco. Stessa storia con Paola, 64 anni, impiegata del settore pubblico, che attende con impazienza la pensione con orari flessibili dove il telelavoro è al primo posto. “Ho una sensazione ambivalente, da un lato è meno faticoso lavorare da casa, ma dall’altro perdo ciò che rende piacevole lavorare, ovvero l’interazione con i colleghi.” A quasi tre anni dal pensionamento, questa sessantenne trova questa fine della sua carriera “un po’ insipida e triste”.
Con quasi un quarto della sua popolazione di almeno 65 anni, l’Italia è il Paese più vecchio d’Europa, un dato che difficilmente potrà migliorare. Ferocemente contraria alla Riforma Fornero, all’origine nel 2011 dell’aumento dell’età pensionabile legale a 67 anni. i partiti populisti di estrema destra come Fratelli d’Italia o la Lega, ora al potere, stanno cercando di invertire questa legge, senza per il momento avere successo.

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