Secondo l’AIE, l’Africa riunisce 18 dei 20 paesi con il maggiore deficit di accesso all’elettricità

Secondo l’AIE, l’Africa riunisce 18 dei 20 paesi con il maggiore deficit di accesso all’elettricità
Secondo l’AIE, l’Africa riunisce 18 dei 20 paesi con il maggiore deficit di accesso all’elettricità
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Secondo l’ultimo rapporto dell’Agenzia internazionale per l’energia (IEA) pubblicato quest’anno in collaborazione con la Banca mondiale e altre istituzioni, l’Africa sub-sahariana resta la regione più colpita dalla mancanza di accesso all’energia elettrica. Nel 2022, 18 dei 20 paesi con i maggiori deficit di accesso si trovano in questa regione, a dimostrazione di una situazione critica e persistente.

I primi tre paesi in questa classifica, Nigeria, Repubblica Democratica del Congo (RDC) ed Etiopia, rappresentano da soli gran parte del deficit globale. Con rispettivamente 86 milioni, 78 milioni e 55 milioni di persone senza accesso all’elettricità, questi paesi rappresentano quasi un terzo dell’intero deficit globale.

Una situazione allarmante

In generale, nell’Africa sub-sahariana la maggior parte della popolazione mondiale vive senza elettricità. Nel 2022, la regione rappresentava l’83% del divario di accesso globale, un aumento significativo rispetto al 2010, quando la cifra era del 50%. Questo aumento è in gran parte spiegato dalla rapida crescita della popolazione che sta superando gli sforzi per nuove connessioni elettriche.

Nel 2022, 571,1 milioni di persone non avevano ancora accesso all’elettricità nell’Africa subsahariana, rispetto ai 566,1 milioni del 2010. Questa stagnazione, o anche solo un leggero aumento, del numero di persone senza accesso all’elettricità è in netto contrasto con i progressi compiuti nella altre regioni del mondo.

Progressi altrove, ma non nell’Africa sub-sahariana

Nell’Asia centrale e meridionale sono stati compiuti progressi significativi. Il divario di accesso all’elettricità è sceso da 414 milioni di persone nel 2010 a meno di 33 milioni nel 2022. Questa drastica riduzione testimonia gli sforzi efficaci e le solide politiche energetiche messe in atto in queste regioni. Al contrario, nell’Africa sub-sahariana, la rapida crescita della popolazione ha compensato i guadagni ottenuti dalle nuove connessioni, esacerbando così il divario di accesso.

La situazione nell’Africa sub-sahariana è aggravata dai vincoli economici e finanziari. La regione si trova ad affrontare una riduzione dello spazio fiscale a causa dell’inflazione persistente, degli alti tassi di interesse e delle basse soglie di accessibilità. Questi fattori limitano la capacità dei governi e delle istituzioni di investire nelle infrastrutture energetiche necessarie per espandere l’accesso all’elettricità.

Sono necessari sforzi concentrati

Per garantire l’accesso universale a servizi energetici convenienti, affidabili e moderni nell’Africa sub-sahariana, sono necessari sforzi concentrati e sostenuti. È essenziale migliorare la raccolta dei dati e utilizzare moderni strumenti analitici per monitorare i progressi e supportare il processo decisionale sulla base di dati affidabili.

Le strategie dovrebbero includere investimenti nelle infrastrutture energetiche, la promozione delle energie rinnovabili e partenariati pubblico-privato per attrarre investimenti e tecnologie avanzate. Inoltre, è necessario attuare politiche che promuovano l’innovazione e l’efficienza energetica per massimizzare l’impatto delle limitate risorse disponibili.

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