Perché hai scelto di seguire le tracce del giaguaro per il tuo documentario?
Thomas Yzèbe: Ciò che mi ha spinto ad interessarmi al giaguaro è che questo animale è molto presente nell'immaginario collettivo. Culturalmente è una specie che attraversa tutta l’Amazzonia ed è un po’ totemica in Guyana. Questo animale, che regna su diversi ambienti, è uno dei più lontani della giungla ed è quasi immaginario. La nostra ambizione non era necessariamente filmare il giaguaro, ma piuttosto filmare le persone che sono in contatto con l'animale. O perché lo studieranno, o perché vivono vicino al suo territorio, o perché sono soggetti agli attacchi del giaguaro. Con questi scambi, l'obiettivo è mostrare lo specchio che il giaguaro ci offre sui nostri stili di vita.
Nel tuo documentario affronti il tema delle difficoltà legate alla convivenza con la fauna selvatica, in particolare il problema della predazione di questo grande felino quando entra in contatto con l'uomo…
T.Y: Questa questione della convivenza implica mettere in discussione il confine tra attività umana e vita selvaggia, e si pone ovunque. Se la predazione del giaguaro è un tema che preoccupa maggiormente la Guyana, questo problema può anche riecheggiare, nella Francia continentale, i problemi legati alla convivenza con altri predatori come il lupo, che a volte attacca le mandrie.
A Cayenne, la vicinanza alla fauna selvatica è tale che quando fai un passo, sei immerso nell'Amazzonia perché non esiste una zona cuscinetto periurbana. Ci spostiamo immediatamente da un ambiente all'altro.
Il giaguaro ha un ruolo di messaggero grazie alla sua presenza in un giardino o in aree di allevamento. Avverte del poco spazio che l'uomo gli lascia. Sentiamo chiaramente che esiste una predazione nei confronti del giaguaro che, in definitiva, è la predazione dell'uomo nei confronti della vita selvaggia.
Cosa ti ha insegnato questa indagine su questo predatore?
T.Y: L'esperienza più arricchente durante le nostre riprese è stata l'incontro con un “conoscitore” amerindiano della tribù Teko della regione di Camopi che possiede veramente memoria culturale e saggezza nel collegamento con i vivi. Questa tribù che vive nei villaggi è abituata a vivere e interagire con il giaguaro, che non li attacca mai. La spiritualità di questa tribù è speciale perché per loro, se un giaguaro attacca un uomo, è perché il giaguaro è stato posseduto dallo spirito di uno sciamano. Ciò significa quindi che dietro la violenza del giaguaro si nasconde un uomo con cattive intenzioni. Questa spiritualità ha cambiato profondamente la mia visione del predatore e riecheggia perfettamente la questione della responsabilità degli uomini nella predazione del giaguaro, che affronto durante tutto il film.
Per trovare il documentario”Guyana, convive con il giaguaro” del regista Thomas Yzèbe, vedere France 3 il 25 novembre alle 23:40 Potete anche vedere o rivedere questo documentario in replica su La1ere.fr e france.tv.
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