VÈ passata più di una settimana da quando lo scrittore franco-algerino Boualem Sansal è stato sequestrato dalla dittatura algerina nel pieno rispetto della tradizione barbaresca e delle incursioni nel Mediterraneo. Fervente patriota, innamorato della Francia e del suo paese natale, Sansal si inserisce in una tradizione atea militante che lo porta ad attaccare le favole più invasive, compresa la superstizione di Maometto, che semina tirannia ovunque si insedi.
“È questo che spiega il minimo impegno della sinistra ad allarmarsi per il suo destino? » si chiede candidamente su France Inter l'editorialista Claude Askolovitch, lui che da un decennio preferisce attaccare i critici dell'Islam piuttosto che i fanatici di Maometto.
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