MNBC: La BRI e la banca centrale del Canada vogliono creare un hub per la blockchain

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L’innovazione finanziaria prende una nuova svolta con l’inaugurazione del Toronto Innovation Centre da parte della Banca dei Regolamenti Internazionali (BRI) in collaborazione con la Banca del Canada. Il regolatore globale aveva già espresso il desiderio di MNBC e tokenizzazione. Questi stanno ora dando i loro frutti.

In teoria, annunciato il 13 giugno, questo centro mira a far avanzare le tecnologie finanziarie, rafforzando il ruolo del Canada nell’evoluzione delle criptovalute e delle infrastrutture finanziarie digitali.

Di fatto, presentata come un passo avanti per le tecnologie finanziarie, questa iniziativa solleva tuttavia interrogativi sulla vera natura dell’innovazione che promuove. Spiegazioni.

Un Hub per l’innovazione finanziaria

IL Centro per l’innovazione di Toronto si concentrerà su sei temi prioritari per la BRI:

  • valute digitali delle banche centrali (CBDC),
  • finanza verde,
  • sicurezza informatica,
  • finanza aperta,
  • innovazione normativa e di vigilanza,
  • infrastrutture del mercato finanziario di prossima generazione.

Un progetto ovvio per Tiff Macklem, governatore della Banca del Canada, che spiega:

“Mentre il settore finanziario continua ad evolversi, dobbiamo innovare in diversi settori e applicare competenze non tradizionalmente associate alle banche centrali. »

Da parte sua, Agustín Carstens, direttore generale della BRI, ha descritto l’inaugurazione del centro come

“un passo importante negli sforzi della BRI per costruire il sistema finanziario del futuro. Ha espresso entusiasmo nel collaborare con la Banca del Canada e altre banche centrali per promuovere un sistema finanziario più moderno, efficiente e inclusivo. »

MNBC e tokenizzazione: progetti crittografici BIS

In Gennaio 2024la BRI ha presentato il suo programma di lavoro per l’anno, compresa la seconda fase dei test sulla privacy della MNBC e il lancio di un progetto di tokenizzazione basato su blockchain.

Questo progetto mira a esplorare la tokenizzazione degli asset nel sistema finanziario, in collaborazione con le banche centrali di Francia, Giappone, Corea del Sud, Messico, Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti, stringendo al contempo la morsa attorno alla regolamentazione delle stablecoin.

Chiamata “Progetto Agora”, questa iniziativa mira a utilizzare la tecnologia blockchain per creare un registro unificato che collega i fondi all’ingrosso delle banche centrali con i depositi tokenizzati delle banche commerciali.

Anche il ruolo crescente del Canada non è innocente, poiché il paese si è rafforzato anche attraverso i suoi sforzi normativi. Infatti, l’autorità di regolamentazione canadese ha recentemente chiesto feedback sui requisiti di divulgazione dell’esposizione alle criptovalute, sottolineando l’importanza della trasparenza e della protezione dei consumatori in questo settore in rapida evoluzione.

Tuttavia, e qui arriviamo all’ultima parola, scavando un po’ più a fondo, questa innovazione assomiglia più a un tentativo da parte delle istituzioni tradizionali di rivendicare i vantaggi delle criptovalute senza accettare il Principi fondamentali. Sembra che questo futuro sia attentamente controllato dalle stesse istituzioni che desiderano centralizzare e monitorare ogni aspetto dell’economia digitale, a differenza dello spirito delle criptovalute come Bitcoin.

L’inaugurazione del Toronto Innovation Centre da parte della BRI e della Banca del Canada viene pubblicizzata come un’importante pietra miliare nell’evoluzione dell’infrastruttura finanziaria digitale. Tuttavia, scalfire la superficie rivela un tentativo di centralizzare e controllare ciò che inizialmente era stato progettato per essere decentralizzato e libero. Due visioni diverse si confrontano. Da una parte il vecchio mondo che cerca di tutelarsi e di regolare l’innovazione tecnologica affinché non sfugga al suo controllo. E dall’altro gli attori della nuova finanza che vogliono liberarsi dalle regole che impediscono loro di sviluppare pienamente i loro nuovi prodotti e di sottrarre quote di mercato alle istituzioni storiche che sono le banche.

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