L’Associazione Nazionale Media ed Editori si oppone alle agenzie di PR

L’Associazione Nazionale Media ed Editori si oppone alle agenzie di PR
L’Associazione Nazionale Media ed Editori si oppone alle agenzie di PR
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LL’Associazione constata con grande preoccupazione lo scostamento di alcune aziende, all’insegna delle pubbliche relazioni, dai loro obiettivi iniziali e il loro allontanamento dalla loro ragion d’essere, diventando così attori nel campo del marketing e della pubblicità.

Queste aziende si ostinano a negare la loro iniziale partnership con i media (considerati il ​​legittimo e unico vettore delle campagne di promozione e distribuzione).

Purtroppo, queste aziende e agenzie hanno seguito l'”ondata” di influencer e creatori di contenuti, con l’unico obiettivo di profitto, mentre molti di questi influencer sono sospettati di “gonfiare” il loro pubblico con contenuti piratati o di guadagnarsi da vivere con l’estorsione frode.

Questa nuova alleanza tra società di pubbliche relazioni, influencer e istituzioni pubbliche e private, che ogni anno dedicano milioni di dirham a campagne promozionali, è uno degli abusi che devono essere combattuti e denunciati da professionisti, redattori e dirigenti delle società di media nazionali.

L’ANME ricorda gli sforzi eccezionali dei leader delle società di stampa in termini di investimenti, creazione di posti di lavoro e rilancio dei settori dell’editoria, della distribuzione, dei trasporti e della lettura in Marocco.

Rifiuta categoricamente che tutti questi sforzi siano dirottati da società di comunicazione istituzionale, complici di volgari influencer che non pagano tasse e beneficiano di budget pubblicitari e campagne promozionali che dovrebbero andare direttamente al settore dei media strutturati e datoriali, partner dello Stato nella realizzazione di importanti riforme in vari settori.

Questa situazione deplorevole e anormale non può essere tollerata né accettata. Qualsiasi indulgenza da parte di editori e professionisti sarebbe interpretata come complicità nella distruzione del settore dei media e dell’editoria.

Pertanto dichiariamo quanto segue:

1. L’apertura di un’indagine sui trasferimenti di fondi pubblici e privati ​​a fini non voluti, con particolare riguardo allo sviluppo del settore dei media come servizio pubblico da tutelare.

2. La revisione delle leggi che regolano le società di pubbliche relazioni, definendo le loro missioni, i loro ambiti di intervento, le loro operazioni ed i loro partner.

3. L’invito a boicottare tutte le attività delle aziende e delle agenzie che collaborano con influencer e a non pubblicare i loro comunicati stampa e pubblicazioni…

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