(Agence Ecofin) – L’elevato costo del capitale rappresenta un grosso ostacolo all’aumento degli investimenti nell’energia pulita. La riduzione dei rischi a livello nazionale e di progetto richiederà uno sforzo da parte dei responsabili politici, nonché un significativo supporto finanziario e tecnico internazionale.
Sebbene le tendenze di spesa varino in modo significativo da un paese all’altro, né l’importo totale né la percentuale spesa per l’energia pulita sono sufficienti per mettere l’Africa sulla strada del raggiungimento dei suoi obiettivi di sviluppo sostenibile.
Nel suo rapporto “World Energy Investment 2024”, l’Agenzia internazionale per l’energia (IEA) evidenzia che, attualmente, gli investimenti in energia rappresentano solo l’1,2% del PIL del continente e gli investimenti in energia pulita, seppure in aumento, rappresentano solo il 2% del PIL mondiale. totale.
L’organizzazione sottolinea l’impatto dei rimborsi del debito del continente, che sono aumentati notevolmente negli ultimi anni, gravando sulla capacità dei governi di accedere ai fondi necessari per progetti di energia pulita ad alta intensità di capitale. In generale, secondo l’Agenzia, il basso rating del debito sovrano limita ulteriormente l’accesso agli investimenti esterni. Pertanto nel 2023 solo due paesi, Botswana e Mauritius, sono stati classificati “grado d’investimento“.
Se la maggior parte degli investimenti in energia pulita realizzati negli ultimi tempi riguardano la produzione di energia elettrica da fonti energetiche rinnovabili, le prospettive di crescita saranno ancora limitate finché la rete stessa non sarà oggetto di investimenti e non sarà ammodernata ed ampliata.
Con perdite medie di linea del 15%, secondo l’IEA, reti inefficienti e interconnessioni insufficienti stanno già creando colli di bottiglia per i nuovi progetti di energia rinnovabile nella regione.
Abdullah Diop
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