Raiffeisen abbandona l’accordo controverso

Raiffeisen abbandona l’accordo controverso
Raiffeisen abbandona l’accordo controverso
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A più di due anni dall’invasione dell’Ucraina, la Raiffeisen austriaca rimane la più grande banca occidentale operante in Russia. (archivi)

Foto: KEYSTONE/EPA/YURI KOCHETKOV

La banca austriaca Raiffeisenbank (RBI) ha annunciato mercoledì di aver abbandonato il suo complesso piano che coinvolge l’oligarca russo Oleg Deripaska, preso di mira dalle sanzioni occidentali, per recuperare i beni congelati in Russia, nonostante la riluttanza soprattutto degli Stati Uniti.

“La banca ha deciso di abbandonare l’operazione a titolo precauzionale”, ha dichiarato la RBI in un comunicato diffuso dopo una riunione del consiglio di amministrazione, spiegando di “non aver ottenuto il sostegno necessario durante i recenti colloqui con le autorità competenti”.

Più di un anno fa ha annunciato di voler “vendere o dividere” la sua filiale russa. Poi a dicembre ha dichiarato di voler riacquistare le azioni dell’impresa edile austriaca Strabag da un’entità controllata all’epoca da Oleg Deripaska e poi venduta.

Ancora attivo in Russia

La filiale russa della RBI avrebbe dovuto acquisire queste azioni per un valore di oltre un miliardo di euro e poi rimpatriare gli attivi alla società madre in Austria sotto forma di dividendi in natura.

L’operazione è stata vista negativamente dal Tesoro americano, di cui in marzo è venuto a Vienna un alto funzionario.

La settimana scorsa, il direttore generale della RBI Johann Strobl ha dichiarato che il progetto sarebbe stato annullato se ci fosse stato “il rischio di sanzioni o altre conseguenze negative da parte di una qualsiasi delle autorità interessate”.

A più di due anni dall’invasione dell’Ucraina, Raiffeisen rimane la più grande banca occidentale operante in Russia, nonostante le richieste della Banca Centrale Europea (BCE) di lasciare il paese, adducendo un rischio incontrollabile.

Raiffeisen è presente lì dal 1996 e impiega più di 9.000 persone, secondo il suo rapporto finanziario 2023.

Afferma di ridurre gradualmente le sue attività lì, la cui continuazione ha denunciato nel 2022 il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj.

/ATS

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