Il CC insiste su una riforma che protegga le famiglie vulnerabili

Il CC insiste su una riforma che protegga le famiglie vulnerabili
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Il Consiglio della concorrenza ha recentemente lanciato un pressante appello per l’istituzione di un meccanismo regolare volto ad adeguare i prezzi dell’elettricità, in modo che riflettano fedelmente il costo reale di questa risorsa vitale preservando al contempo il potere d’acquisto delle famiglie più vulnerabili.

Nel suo ultimo rapporto sulla situazione concorrenziale del settore elettrico e sulle sue prospettive di sviluppo, il Consiglio della concorrenza ha evidenziato una grave lacuna nell’attuale sistema dei prezzi, in particolare per quanto riguarda la trasparenza del mercato nazionale dell’elettricità. Ha evidenziato l’incapacità di valutare adeguatamente la situazione finanziaria dell’ONEE (Ufficio nazionale per l’elettricità e l’acqua potabile) e di migliorare la trasparenza, senza una revisione approfondita del sistema tariffario in vigore.

Secondo il Consiglio di Ahmed Rahhou, questo sistema, caratterizzato da prezzi fissi e slegati dai costi reali, non riesce a garantire la necessaria trasparenza né a soddisfare le esigenze di un mercato moderno. Ritiene quindi fondamentale rivedere a fondo questo approccio obsoleto, affermando che solo una revisione basata sulla trasparenza e sulla chiarezza dei metodi di tariffazione consentirà di raggiungere gli obiettivi della riforma incoraggiando al contempo l’uso razionale dell’elettricità.

Inoltre, il Consiglio insiste sulla necessità che qualsiasi nuovo modello tariffario rifletta fedelmente i costi reali della produzione di elettricità, tenendo conto degli interessi economici e sociali dei diversi segmenti di consumatori. Sottolinea quindi l’importanza cruciale di preservare la competitività delle imprese tutelando nel contempo il potere d’acquisto delle famiglie più vulnerabili.

Per porre rimedio a questa situazione, il Consiglio propone due approcci principali all’intervento statale: l’integrazione di una tariffa sociale nella struttura tariffaria esistente o l’istituzione di un aiuto finanziario diretto per le categorie più vulnerabili della popolazione. Riconosce inoltre la necessità di un attento arbitrato tra liberalizzazione tariffaria e regolamentazione, sottolineando che l’elettricità, a causa del suo forte impatto sociale, non può essere lasciata interamente alla mercé delle forze di mercato.

In una prospettiva di più lungo termine, il Consiglio raccomanda una transizione graduale verso un modello di prezzo allineato ai costi reali, accompagnato da meccanismi di sostegno mirati per compensare le differenze tra costi e tariffe di vendita, eliminando i sistemi di compensazione tra i diversi segmenti di consumatori.

Per quanto riguarda l’attuazione pratica di queste proposte, il Consiglio suggerisce un approccio pragmatico basato su una valutazione periodica dei bisogni delle famiglie più vulnerabili, basandosi in particolare sul Registro Sociale Unificato (RSU) per identificare i potenziali beneficiari. Sottolinea l’importanza di questo approccio per garantire un’equa distribuzione degli aiuti e per adeguare periodicamente i criteri di ammissibilità in base ai cambiamenti nelle realtà economiche e sociali.

Infine, il Consiglio raccomanda che qualsiasi intervento statale nella struttura tariffaria sia effettuato in modo trasparente e regolamentato, con la partecipazione dell’Agenzia nazionale per la regolamentazione dell’energia elettrica (ANRE) nella determinazione delle tariffe, fatta salva una revisione periodica e regolare di queste prezzi secondo criteri prestabiliti.

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