L’operatore ha presentato martedì un piano strategico per il 2030 che prevede risparmi, in particolare sulle buste paga. I sindacati temono un piano sociale mascherato.
Un piano di trasformazione preoccupante. Martedì Bouygues Telecom ha illustrato ai suoi dipendenti le linee generali di un piano strategico per il 2030. L’obiettivo è tornare alla redditività in un contesto di guerre dei prezzi. Ma l’aspetto sociale è particolarmente preoccupante a livello interno, a causa dei timori di riduzione della forza lavoro.
Automazione dei processi, ricorso ridotto a fornitori di servizi esterni, incentivi alla mobilità e nessuna sostituzione delle partenze… Bouygues Telecom vuole risparmiare sulle buste paga. In ogni caso, è questo ciò che temono dipendenti e sindacati, in particolare il CFDT, che denuncia la strategia “scandalosa e preoccupante” della direzione.
“Questo è lo scenario peggiore per i dipendenti”, avverte Azzam Ahdab, rappresentante CFDT di Bouygues Telecom.
Benoît Torloting, CEO di Bouygues Telecom – 07/05
Bouygues nega di aver preparato un PES
Di fronte ai rappresentanti del personale, nessun piano di licenziamento è stato formalmente annunciato, ma per il sindacato il messaggio è chiaro: il gruppo vuole ridurre la sua forza lavoro in Francia a favore dei suoi centri tecnici situati in Portogallo e Marocco, dove la manodopera è più economica.
L’operatore riconosce che è necessario rivedere la propria strategia, data la difficile situazione del mercato. La debole crescita del settore mobile e la guerra dei prezzi hanno minato la redditività del settore.
Tuttavia, Bouygues Telecom nega ancora una volta qualsiasi volontà di attuare un piano di protezione del lavoro (PSE). Il gruppo precisa che gli assi principali di questa nuova tabella di marcia saranno rivelati pubblicamente nelle prossime settimane dal suo direttore generale.
