Immobiliare: ristrutturare un immobile prima di venderlo, una cattiva idea? “In Vallonia non è redditizio”

Immobiliare: ristrutturare un immobile prima di venderlo, una cattiva idea? “In Vallonia non è redditizio”
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Prendendo spunto da queste domande, e soprattutto dall’ultima, Immoweb e ImmoPass hanno realizzato uno studio che evidenzia alcune problematiche per chi oggi vorrebbe lanciarsi in questa avventura. Innanzitutto sui costi di questa ristrutturazione e poi sul potenziale valore aggiunto in caso di rivendita. “Rivendendo direttamente un immobile dopo i lavori, l’ammontare dei costi sostenuti per raggiungere una classe energetica superiore supera il valore aggiunto in termini di prezzo. Prendiamo l’esempio del passaggio da un immobile classificato G alla classe A: i costi ammontano a 827€/m², mentre la differenza di prezzo è di soli +377€/m², il che non consente di non ottenere un ritorno positivo sull’investimento”, apprendiamo subito.

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Ma come spiegare questo problema, se alcune persone fanno un vero e proprio business comprando e rivendendo? Immoweb sottolinea un fattore principale. “In primo luogo, la rivendita immediata comporta l’inammissibilità ai bonus di ristrutturazione, che altrimenti potrebbero ridurre i costi dei lavori e consentire una possibile redditività. Infatti, per beneficiare di questi bonus, è imperativo che il proprietario occupi l’immobile per almeno 5 anni dopo i lavori. Questa condizione avvantaggia i proprietari piuttosto che gli investitori.

Tuttavia, il patrimonio immobiliare vallone è composto per il 45% da setacci energetici, secondo lo stesso ministro Philippe Henry. I bonus di chiusura ai potenziali futuri proprietari riducono anche lo stock di immobili di qualità per gli inquilini. “Inoltre, per quanto riguarda le misure di regolamentazione sul rendimento energetico delle abitazioni, i proprietari valloni, a differenza dei fiamminghi, non rischiano ancora sanzioni finanziarie. Di conseguenza, non hanno ancora pienamente recepito la necessità di intraprendere interventi volti a migliorare la prestazione energetica dei loro immobili.”, sottolinea lo studio.

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Ma di quali importi parliamo per questi bonus? Oggi dipende dal reddito familiare. E anche in questo caso ciò può incidere sulla redditività. “Per valutare la redditività dei lavori di ristrutturazione, Immoweb ha preso come riferimento una famiglia media vallone il cui reddito è compreso tra 38.300 e 50.600 euro, classificata nella categoria di reddito “R3”, beneficiando quindi di un bonus tre volte superiore. Infatti, tenendo conto del bonus, si riducono i costi reali, il che avvicina il progetto alla redditività. Tuttavia, sulla base della media dei preventivi, anche con una riduzione media dei costi del 43% grazie al bonus, la redditività rimane negativa per tutti i salti dell’etichetta energetica. (PEB, ndr).

Per tornare ad una certa redditività, è quindi sui prezzi di mercato che dobbiamo poter giocare. “Perché questo lavoro diventi redditizio per la famiglia media vallone, lo sconto sul prezzo dei filtri energetici dovrebbe raddoppiare. Concretamente, ad esempio, un immobile classificato G che, attualmente, costa mediamente l’8,5% meno caro di un immobile con PEB D dovrebbe diventare meno caro del 15,8%”, leggiamo finalmente.

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