A Timor Est il Papa si gode un bagno di folla con 600.000 fedeli – Il mio blog

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Martedì, Papa Francesco si è concesso un gigantesco bagno di folla, alla presenza di circa 600.000 fedeli a Dili, capitale di Timor Est, dopo aver presieduto una messa durata più di due ore in un caldo soffocante, in occasione del momento clou del suo tour-maratona nel Sud-est asiatico e in Oceania.

A Taci Tolu, una vasta spianata polverosa alla periferia della città, l'87enne papa – sottoposto per nove giorni a un ritmo frenetico – ha sfidato tutte le previsioni e i timori per la sua salute, non sembrando affatto infastidito dalla sensazione di trovarsi in una fornace rafforzata dall'umidità tropicale.

Dopo la messa, ha addirittura fatto un giro di 20 minuti sulla “Papamobile” lungo le navate della spianata per benedire la folla, tra applausi e una nuvola di flash dei telefoni cellulari.

Secondo una stima delle autorità locali riportata dal Vaticano, circa 600.000 persone hanno partecipato alla messa nella piazza e nelle vie adiacenti, quasi la metà della popolazione di questo Paese che conta 1,3 milioni di abitanti.

Francesco è stato accolto lunedì come una rock star in questo Paese cattolicissimo dell'Asia-Pacifico, dove la sua visita, la prima dall'indipendenza nel 2002, ha suscitato uno straordinario fervore.

Per tutto il giorno, protetti dal sole cocente sotto ombrelli gialli e bianchi, i fedeli si sono radunati sulla spianata, mentre i vigili del fuoco rinfrescavano la folla con le manichette dell'acqua.

“È come se avessimo un nuovo impulso per le nostre vite, per la gente di Timor Est, per la pace”, ha detto all'AFP Natercia do Menino Jesus Soares, 33 anni, indossando un berretto, una maglietta e una sciarpa con l'immagine del papa.

In vista della visita, Dili è stata sottoposta a lavori di ristrutturazione da 12 milioni di dollari (10,8 milioni di euro), di cui 1 milione di dollari spesi per l'altare del papa, una spesa che ha suscitato critiche in uno dei paesi più poveri del mondo.

– “Coccodrilli” –

Al termine della cerimonia, il Papa ha improvvisato alcune parole per esortare i fedeli a «stare attenti ai coccodrilli che vogliono cambiare la vostra cultura, la vostra storia» e «che mordono molto».

Da lunedì, il convoglio di François è stato accolto lungo le strade da una folla densa, in un'atmosfera delirante, scortato da servizi di sicurezza tesissimi.

L'esultanza generale riflette l'entusiasmo generato dall'evento in questo Paese al 98% cattolico, dove gli abitanti salgono sui tetti e sui pali per ricevere una benedizione o per intravedere l'uomo vestito di bianco.

A Dili, il ritratto del gesuita argentino è ovunque: sulle automobili, sui cartelloni pubblicitari, sui vestiti e sulle vetrine dei negozi.

Martedì mattina, davanti al clero locale nella cattedrale, il papa ha lanciato un appello contro le “piaghe che creano vuoto interiore e sofferenza, come l’alcolismo, la violenza e la mancanza di rispetto per la donna”.

– “Onore della pace” –

Questa visita papale nel Paese, evangelizzato dai missionari fin dal XVI secolo, è la prima dopo l’indipendenza, dopo secoli di colonizzazione portoghese e 24 anni di occupazione indonesiana (1975-1999).

Lunedì, davanti alle autorità, il Papa ha salutato “l’era di pace e libertà” che “è finalmente iniziata” dopo “giorni bui e difficili”.

Ha anche esortato i leader ad “agire responsabilmente per prevenire qualsiasi tipo di abuso” contro “bambini e adolescenti”, mentre la chiesa locale si trova ad affrontare uno scandalo di abusi sessuali su minori che ha a lungo insabbiato.

Timor Est soffre inoltre di corruzione endemica, gravi violenze domestiche e di genere, e il lavoro minorile resta un fenomeno diffuso.

Associazioni e ONG hanno denunciato il comportamento della polizia che, secondo una registrazione video, ha sgomberato brutalmente le bancarelle dei venditori ambulanti e poi ha arrestato un giornalista, riaccendendo i timori sul rispetto dei diritti umani nel Paese.

Prima di Francesco, l'unico papa a visitare Dili fu Giovanni Paolo II nel 1989, quando il paese era ancora sotto l'occupazione indonesiana.

Questa è la terza tappa del tour Asia-Pacifico di Francesco, dopo Giacarta e Papua Nuova Guinea.

Questo viaggio di 33.000 km è il più lungo e distante del suo pontificato, dalla sua elezione nel 2013. Si concluderà a Singapore mercoledì, prima che il papa parta per Roma venerdì.

Nonostante i problemi di salute e il ritmo frenetico del viaggio, il capo della Chiesa cattolica è apparso finora in buona forma e sorridente, dissipando i dubbi sulla sua capacità di affrontare un viaggio così estenuante.

bur-cmk/ebe/ktr

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