Agustin Galiana, nascosto sotto il costume da ippopotamo, è il grande vincitore della sesta stagione di Mask Singer. Ha vinto la finale sabato scorso contro Gérémy Crédeville (Époucantail) e Chimène Badi (Le Léopard), che hanno impressionato il pubblico con la loro voce.
L’attore e cantante, però, non pensava di vincere.soprattutto per la scelta dei brani”, si confida al microfono di Télé-Loisirs. “È uno spettacolo di performance, ma è soprattutto uno spettacolo di canto. E so che con le scelte musicali che ho fatto mi sono messo in pericolo. Da un lato perché ho scelto titoli che non erano necessariamente adatti alla mia voce. Non erano nel mio tono. Ma d’altra parte ho scelto queste canzoni per il personaggio, perché ho trovato che fosse necessario mettere in risalto lui e non la mia voce.
Un obiettivo riuscito poiché il personaggio ha segnato gli spettatori e la giuria degli investigatori (in particolare Laurent Ruquier che ha chiesto una foto con il suo personaggio preferito), con la sua energia, i suoi ruoli e il suo lato “molto divertente” sul set dello spettacolo.
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Se sullo schermo questa interpretazione sembrava semplice e naturale, con l’ippopotamo che prendeva davvero vita davanti agli occhi degli spettatori, si trattava in realtà di una vera e propria impresa fisica per l’attore, che era molto accaldato sotto il suo costume. “Il primo giorno in cui ho indossato il costume è stato davvero molto, molto complicato per me. Sono una persona che fa sport, mangio molto bene, non bevo. Mi prendo cura di me stesso. Invece il primo giorno ho avuto un attacco d’ansia in costume e ci ho messo trenta minuti per ritornare al mio stato normale.“, spiega ai colleghi. Se sullo schermo rendeva il personaggio leggero, in realtà il peso del costume lo faceva mancare il fiato al punto da impedirgli di respirare normalmente.”Ero molto, molto spaventato. Non respiravo e potevo vedere solo attraverso le narici. È stato molto complicato.” “Sembrava che non ci fosse nessuno sforzo per muoversi. Ma ho lavorato molto per rendere il personaggio divertente. Ma d’altra parte stare dentro era come stare in un forno”.
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