“È una via di mezzo tra Éric Dupond-Moretti e Bernard Tapie…” Didier Bourdon definisce il suo personaggio nella nuova serie TF1

“È una via di mezzo tra Éric Dupond-Moretti e Bernard Tapie…” Didier Bourdon definisce il suo personaggio nella nuova serie TF1
“È una via di mezzo tra Éric Dupond-Moretti e Bernard Tapie…” Didier Bourdon definisce il suo personaggio nella nuova serie TF1
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TF1 lancia la sua nuova serie questo lunedì 21 ottobre dalle 21:10. Glielo hanno datoindossato da Didier Bourdon e Mélanie Bernier. L’attore ha parlato a Télé-Loisirs del suo primo ruolo da protagonista in una serie.

Questo lunedì, 21 ottobre, TF1 trasmetterà i primi due episodi della nuova stagione 1 di Daron. Le grandi suppliche del Maître Vincent Daron sono pari solo alla sua malafede. Ne sarete testimoni da lunedì 21 ottobre su TF1. Avvocato a Bordeaux, questo personaggio truculento interpretato da uno sconosciuto – un certo Didier Bourdon – si prepara ad attraversare una grave crisi familiare in seguito alla morte del fratello, socio della sua azienda. All’età di 65 anni, l’attore diventa così per la prima volta il protagonista di una serie. Parla con entusiasmo e sincerità di questa nuova avventura.

Daron è tra Éric Dupond-Moretti e Bernard Tapie“, spiega Didier Bourdon

Télé-Loisirs: Cosa ti ha attratto di questa serie?
Didier Bourdon : Per quanto Daron possa essere brillante davanti a un tribunale, può essere impotente davanti ai suoi figli. Nella vita privata è goffo, sopraffatto, mente malamente. È questa ambivalenza del personaggio che mi è piaciuta. Finalmente mi è stato offerto un ruolo in cui posso divertirmi! Si va dalla commedia a un registro più drammatico, includendo anche l’emozione o il confronto con la violenza. È un ottimo pannello da giocare.

Come definiresti Vincent Daron?
È tra Éric Dupond-Moretti e Bernard Tapie. Il primo ha questo lato un po’ truculento, brillante, sempre molto convinto e appassionato. Il secondo è più per malafede e frode. Daron ha una propria etica come avvocato. È un po’ un avventuriero, ha viaggiato parecchio. Ha un lato britannico, con il suo look – cambia continuamente cravatta – e il suo taxi.

Hai già incontrato Bernard Tapie?
Sì, l’ho incontrato tre volte, di cui una negli anni ’80. Lavorava per Terraillon. All’epoca abbiamo iniziato con Les Inconnus, eravamo in quattro e abbiamo fatto uno spettacolo lì. C’era rumore dietro e nel mezzo dello sketch ha gridato “cavolo, stai zitto, ci sono degli artisti qui!” Questo riassume bene il personaggio! (Ride.)


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