Sulle coste mediterranee, densamente popolate, i rischi legati al mare e alle inondazioni sono sottovalutati

Sulle coste mediterranee, densamente popolate, i rischi legati al mare e alle inondazioni sono sottovalutati
Sulle coste mediterranee, densamente popolate, i rischi legati al mare e alle inondazioni sono sottovalutati
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La Corte dei Conti ricorda che entro il 2100 più di 55.000 abitazioni sarebbero minacciate dal declino delle coste.

Le comunità locali del Mediterraneo francese, spazio attraente e densamente popolato, sottovalutano la vulnerabilità dei loro territori ai rischi legati al mare e alle inondazioni, che saranno accentuati dai cambiamenti climatici, stima un rapporto della Corte dei conti pubblicato venerdì.

Estendendosi quasi 1.700 chilometri, ovvero un terzo delle coste metropolitane francesi, la costa mediterranea concentra 3,3 milioni di abitanti, una popolazione che dovrebbe crescere del 13% entro il 2050, ricorda questo rapporto, risultato di un’indagine condotta congiuntamente dalle camere regionali della Corsica , Provenza-Alpi-Costa Azzurra (PACA) e Occitania.

Minacciate 55.000 unità abitative

Ma questo “Spazio ambito” (…) “Può essere formidabile” a causa di “La sua esposizione ai capricci e ai rischi legati al mare e alle inondazioni”così come l’erosione costiera, fenomeni che i cambiamenti climatici renderanno più intensi e frequenti, a suo avviso. La Corte ricorda che più di un terzo dei 35 territori identificati come “a forte rischio di inondazioni” nella Francia metropolitana si trovano sulla costa mediterranea e che entro il 2100, più di 55.000 unità abitative sarebbero minacciate dall’abbassamento della linea di costa, di cui quasi la metà in Occitania, secondo il Centro studi e competenze sui rischi, sulla mobilità e sulla pianificazione (CEREMA).

Ora questi rischi, che non lo fanno “Può essere evitato” ma di quale “Le conseguenze dannose possono essere ridotte”non vengono sufficientemente presi in considerazione – anzi aggravati – dalle politiche di pianificazione degli enti locali, che pur dispongono dei principali strumenti di pianificazione. “Il sentimento di esposizione alla minaccia degli abitanti della costa, come talvolta quello degli eletti, resta insufficiente”notare la corte, per chi “La valutazione del costo dell’impatto di questi pericoli su edifici, reti, infrastrutture, popolazioni e delle sue ripercussioni economiche rimane imprecisa”.

Mancanza di coordinamento

“Di fronte alla loro vulnerabilità, le comunità della costa mediterranea hanno reagito in ordine disperso, spesso riducendone gli effetti, facendo prevalere interessi immediati e di lungo termine, senza mettere in relazione le scelte di sviluppo con una futura ricomposizione spaziale”rileva la Camera regionale dei conti dell’Occitania in un comunicato stampa. Nota anche la mancanza di coordinamento tra il potere centrale e gli attori locali, credendo in ciò “La prevenzione e la gestione dei rischi costieri esercitata dallo Stato mediante piani di prevenzione non sono sufficienti”.

Tuttavia, dal 1989 al 2019, “Mentre il costo medio annuo” le richieste di indennizzo legate alle inondazioni sono state “8,6 milioni di euro per dipartimento nella Francia continentale”ha “Raggiunti 59,9 milioni di euro nel Gard, 55,6 milioni di euro nelle Alpi Marittime” et “53,8 milioni di euro al Var”secondo la Corte dei conti.

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