Il caso di colera importato sabato scorso è stato contenuto secondo l’Ars

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La stampa è stata invitata questo lunedì, in tarda mattinata, nei locali dell’ARS per parlare del caso del colera importato, e solo su questo argomento siamo stati informati. Le questioni relative ad altri problemi di salute riguardanti i Mahorai non erano all’ordine del giorno…

Tutto bene, secondo le autorità la situazione è sotto controllo

Il direttore ad interim dell’Ars affianca il prefetto di Mayotte

Il direttore ad interim dell’ARS di Mayotte, Sébastien Delescluse, ha voluto rassicurare riguardo all’individuazione e all’identificazione di questo caso di colera importato. “Da sabato, in prima serata, i servizi sanitari sono stati reattivi e si sono presi cura del paziente. Le indagini epidemiologiche e ambientali effettuate non hanno richiesto alcuna allerta. Da domenica mattina è stata effettuata un’analisi sul campo…”.

Secondo le prime informazioni forniteci dalle autorità, il caso di colera importato proveniva da un volo proveniente dall’Africa. “Si tratta di una persona arrivata in aereo dalla Tanzania”, ha detto il prefetto. E per rassicurare la popolazione mahorese: “la situazione è sotto controllo, siamo preparati… sono fiducioso, sappiamo come farcela”, ha assicurato François-Xavier Bieuville.

Nessuna campagna di vaccinazione preventiva prevista in questa fase

Sempre secondo Sébastien Delescluse, trattandosi di un caso di colera importato, non vi è motivo, per il momento, di vaccinare la popolazione, nemmeno preventivamente. Lo saranno solo gli operatori sanitari e i casi di contatto. «Il caso è contenuto, le indagini sono rassicuranti, non c’è traffico attivo nel territorio. Per i casi sospetti, smantelliamo le case, effettuiamo un’indagine epidemiologica, forniamo cure e vacciniamo le persone “di contatto””, ha spiegato. Inoltre, da sabato sera, il CHM ha riattivato il suo piano d’azione contro il colera aumentando notevolmente la sua capacità di intervento e di vigilanza ed è stato istituito un rafforzamento dei controlli sanitari alle frontiere.

L’Ars ricorda inoltre le norme di prevenzione e igiene, nonché i comportamenti da seguire: “Bere acqua potabile e lavarsi regolarmente le mani. Se hai una grave diarrea e stai tornando da un Paese dove circola il colera, chiama il 15! “.

Le squadre mediche mobili sono in grado di proiettarsi rapidamente con attrezzature sul territorio in caso di sospetto.

Quanto alla quantità di vaccini disponibili, “ce ne sono diverse centinaia nel territorio e 10mila nella Riunione”. Inoltre, squadre mediche mobili, composte da una decina di persone, sono in grado di proiettarsi rapidamente con le attrezzature necessarie nel territorio a contatto con la popolazione in caso di sospetto. “Si tratta di medici, infermieri, membri di ONG e associazioni, traduttori, per poter vaccinare se necessario ma anche per svolgere le necessarie indagini e analisi…”, ha indicato il direttore ad interim dell’Ars.

B.J

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