L’industria halal non si limita più al settore alimentare. Oggi si distingue come pilastro trasversale che integra sostenibilità, consumo etico e crescita verde. Se il mercato globale raggiunge cifre impressionanti, i paesi africani, e in particolare il Marocco, hanno un’opportunità unica di posizionarsi come attori chiave grazie a standard e certificazioni adeguate.
Il mercato halal, valutato 4.831 miliardi di dollari nel 2021 e previsto a 6.854 miliardi nel 2025, si sta affermando come una delle principali leve dell’economia globale. La popolazione musulmana, che oggi supera i 2,2 miliardi di persone, genera una domanda crescente di prodotti conformi agli standard halal. Tuttavia, persiste una disparità dell’80% tra domanda e offerta, aprendo una finestra di opportunità senza precedenti per i paesi africani.
In questo contesto, il Marocco sembra essere un attore essenziale, con le sue competenze nella certificazione e nella standardizzazione. È attorno a questi temi che si è svolto un webinar organizzato dall’African Regional Standardization Organization (ARSO) e dal Moroccan Standards Institute (Imanor), che ha riunito esperti del Marocco e di altri Paesi africani, per discutere delle sfide e delle prospettive del settore.
Marocco, leader regionale nel settore halal
In questa occasione, Issam Alouz, capo del dipartimento di standardizzazione di Imanor, ha sottolineato il ruolo chiave che il Marocco svolge nello sviluppo del settore halal. Nel 2024 sono stati sviluppati nove nuovi standard halal, segno dell’impegno del Paese nel garantire la conformità dei prodotti.
Come ha spiegato Alouz, “Halal non riguarda solo una dimensione religiosa. Comprende processi rigorosi, un controllo accurato delle attrezzature, pratiche igieniche rigorose ed è supportato dal metodo HACCP.
In collaborazione con il Consiglio Superiore degli Ulema ed esperti tecnici, Imanor ha messo a punto un sistema completo di etichettatura, che copre l’intera filiera produttiva, dalle materie prime ai prodotti finiti, al fine di garantire la conformità agli standard internazionali.
Anche l’Ufficio nazionale per la sicurezza alimentare (ONSSA) e le organizzazioni di supporto, come Maroc PME, partecipano attivamente a questa dinamica. Oggi, circa 300 aziende marocchine sono certificate halal ed esportano più di 1.000 prodotti sui mercati internazionali, in particolare in Asia, Europa e America.
L’Africa, un mercato sottosfruttato ma promettente
Per Philip Okungu, responsabile della documentazione e delle informazioni di ARSO, l’Africa rappresenta un potenziale considerevole per l’industria halal. Il continente è ricco di risorse animali e materie prime, ma rimane ancora in gran parte informale per quanto riguarda le normative halal.
“È imperativo strutturare questo mercato attraverso un solido quadro normativo”, ha sottolineato.
Ha inoltre ricordato che la crescita demografica e l’emergere di piccole e medie imprese (PMI) africane accelereranno notevolmente la domanda di prodotti certificati halal. Con 2,2 miliardi di potenziali consumatori, l’Africa sta diventando un mercato strategico, non solo per i musulmani, ma anche per un pubblico più ampio, compresi i consumatori non musulmani attratti dai valori etici dell’halal, ha affermato. notato.
L’Area di libero scambio continentale africana (ZLECAF) costituisce, secondo lui, una preziosa opportunità per strutturare questo mercato. Facilitando il commercio intra-africano, l’AfCFTA fornisce un quadro per armonizzare gli standard, eliminare le barriere commerciali e creare un mercato unificato per i prodotti halal.
Un mercato strategico da conquistare
Nel 2013, i consumatori dell’Africa sub-sahariana hanno speso quasi 114 miliardi di dollari in prodotti alimentari halal.
Tuttavia, questo commercio rimane ancora in gran parte informale in Africa, il che ne ostacola l’integrazione nelle catene di approvvigionamento globali. È qui che l’AfCFTA potrebbe svolgere un ruolo catalizzatore nella creazione di un mercato continentale unificato, con 1,2 miliardi di consumatori e un PIL cumulativo di 3mila miliardi di dollari.
Per il Marocco, nonostante il Paese sia già ben radicato nei mercati europeo e del Golfo (rispettivamente il 23% e il 20% delle sue esportazioni), l’Africa rappresenta un’opportunità ad alto potenziale.
Attualmente, le spedizioni marocchine verso il continente africano rappresentano solo il 16% del totale, ma la ZLECAF potrebbe consentire al Regno di diversificare i suoi sbocchi e rafforzare la sua presenza in un settore halal in forte espansione.
Una dinamica globale da sfruttare
Secondo il rapporto sullo stato dell’economia islamica globale 2022, il settore halal sta crescendo molto più rapidamente dell’economia globale. Il mercato alimentare, in particolare, ha generato 1,27 trilioni di dollari nel 2021, pari al 17% del mercato alimentare complessivo, con previsioni di 1,67 trilioni di dollari nel 2025.
Nel frattempo, si prevede che anche settori correlati come la finanza islamica e il turismo halal vedranno aumenti significativi, con previsioni rispettivamente di 4,9 trilioni di dollari e 189 miliardi di dollari entro il 2025.
La standardizzazione e la certificazione Halal sono leve essenziali per rafforzare la competitività dei prodotti marocchini sui mercati africani e globali. Ma l’adozione di standard armonizzati a livello africano è fondamentale per facilitare il riconoscimento reciproco delle certificazioni e garantire la qualità dei prodotti.
In questo contesto, il Regno, con la sua esperienza nella certificazione halal, può posizionarsi come hub regionale per questi prodotti, servendo l’intero continente.
Faiza Rhoul / Ispirazioni ECO