Russia, Cina, Iran: questi tre regimi autoritari sono determinati a vendicarsi dell’Occidente e a restaurare il loro potere imperiale. Dopo la guerra in Ucraina, che ha chiarito senza precedenti la loro cooperazione, questi tre paesi non hanno più paura di affermare la loro visione del mondo e le loro ambizioni.
I regimi russo, cinese e iraniano non sono mai stati così allineati contro un nemico comune: l’Occidente.
La genesi del loro riavvicinamento è legata a un evento fondativo che ciascun Paese coltiva nella propria narrazione nazionale. Uniti nell’odio per l’America, firmano partnership storiche dopo anni di silenzioso riavvicinamento e insieme cercano di influenzare la scena mondiale. Il loro obiettivo comune è ora chiaro: rimanere al potere il più a lungo possibile e ripristinare la propria zona di influenza, in particolare in Medio Oriente, Eurasia e Asia meridionale. Per raggiungere questo obiettivo, devono porre fine all’egemonia occidentale e al sistema di diritto internazionale messo in atto dalla Seconda Guerra Mondiale per preservare la pace e i diritti umani. Si presentano come il nuovo asse del bene.
Organizzati come mai prima d’ora, stanno conducendo un confronto ibrido, allo stesso tempo militare, tecnologico, commerciale, geostrategico, informativo e di civiltà: elusione delle sanzioni internazionali, guerre in Ucraina, in Israele, vertici internazionali come BRICS e SCO, interferenze nel cuore delle democrazie occidentali… Un’alleanza che sta rimescolando tutte le carte della geopolitica globale.
Da sinistra a destra, i leader di Iran, Egitto, Cina, Russia, Sud Africa, Etiopia e Brasile (ministro).Foto: Associated Press/Maxim Shemetov
Il presidente russo Vladimir Putin e il presidente cinese Xi Jinping hanno assistito a una partita di hockey sul ghiaccio nella principale città portuale di Tianjin. Foto: Reuters
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