Il processo contro Rodrigue Petitot è ripreso mercoledì 22 gennaio presso il tribunale penale di Fort-de-France. Accusato di “invasione domestica” dopo la sua intrusione nell’abitazione del prefetto lo scorso novembre, il leader del RPPRAC si trova di fronte ad accuse dibattute nel corso del dibattito giudiziario, con una richiesta di riqualificazione dei fatti formulata dall’accusa.
Camicia bianca immacolata, mocassini e papillon rosso brillante, Rodrigue Petitot ha scelto il look di un oratore fiducioso per affrontare i suoi giudici nel secondo giorno del suo processo.
Durante la sua apparizione allo stand, ha spiegato “ignorare” che era necessario passare attraverso i servizi della prefettura per chiedere un appuntamento con l’allora ministro dei Territori d’Oltremare, François-Noël Buffet, allora in visita sull’isola.
In contrappunto, Rodrigue Petitot ha denunciato a “manovra deliberata” dell’ex ministro per evitare qualsiasi confronto con l’RPPRAC. Egli sostiene che la visita ministeriale in Martinica è stata anticipata di 48 ore, privando il movimento di un’occasione cruciale di dialogo, mentre i suoi rappresentanti erano a Parigi sperando in un incontro con Buffett.
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Come il giorno prima (martedì 21 gennaio), la mattinata è stata scandita dalla visione delle sequenze video dell’alterco avvenuto l’11 novembre nella residenza della prefettura. Le immagini, riviste più volte, hanno permesso di mettere in discussione le motivazioni dei membri del RPPRAC e le circostanze esatte dell’incidente.
La pubblica accusa, dal canto suo, ha chiesto la riqualificazione dei fatti come “alimenti presso terzi”. “mettere in discussione”. La difesa chiede immediatamente la sospensione dell’udienza per esaminare tale richiesta dell’accusa. “Questa sospensione avverrà a breve”indica il presidente del tribunale.
Viene poi esaminato l’arresto di Rodrigue Petitot, avvenuto l’11 novembre 2024. Interrogato su questa sequenza, l’imputato ha affermato di non aver opposto alcuna resistenza e di non aver inferto alcun colpo agli agenti di polizia accorsi per arrestarlo.
Ricordiamo che martedì 21 erano presenti quattro membri del RPRAAC : Mario Briand, Gwladys Roger e Florence Saint-Pierre oltre a Rodrigue Petitot. I primi tre hanno visto il processo rinviato al 31 marzo, ma non per il leader. Mario Briand, Florence Saint-Pierre e Gwladys Roger sono stati ascoltati dalla corte questo mercoledì mattina, ma come testimoni.
Mario Briand, membro del RPPRAC e testimone, ha aggiunto sull’evento :
Sapevamo che il Ministro dei Territori d’Oltremare non ci avrebbe ricevuto in quel momento.
Mario Briand, membro del RPPRAC e testimone
“L’idea era solo di prendere un appuntamento” specifica. Il testimone ammette di avere a “passato delinquente” ma sottolinea che non lo è da diversi anni e lo ha fatto “ha scontato la pena”.
Poi è stata la volta di Aude Goussard, segretaria dell’RPPRAC, alla guida. “Mi chiedo se questo processo a Rodrigue Petitot non sia il processo della sua audacia”scivola alla sbarra del tribunale.
L’audacia di non avere paura, l’audacia di esprimersi pubblicamente, l’audacia di non rannicchiarsi.
Aude Goussard, segretaria del RPPRAC e testimone
“Siamo in una situazione di emergenza ed è un tema di interesse generale”aggiunge il consigliere della CTM (Collettività Territoriale della Martionique) Alexandre Ventadour, anche lui sentito come testimone, sull’alto costo della vita sull’isola.
Il processo continua nel pomeriggio presso il tribunale penale. La sua decisione è attesa a fine giornata.