La procura finanziaria ha annunciato l’apertura di un’inchiesta giudiziaria su “transazioni sospette per un valore provvisoriamente stimato a oltre 125 miliardi di franchi CFA”. Di queste operazioni si parla in un rapporto dell’Unità nazionale per l’elaborazione delle informazioni finanziarie (Centif).
Secondo Libération, sarebbero almeno undici le aziende e le persone coinvolte negli eventi verificatisi tra il 2021 e il 2023.
Farba Ngom sarebbe nel mix. Avrebbe ricevuto i bonifici effettuati da Tahirou Sarr (da non confondere con il deputato) nel periodo considerato dal rapporto, tra il 2021 e il 2023. Ma secondo un parente, intervenuto al quotidiano, il deputato non ha nulla da rimproverarsi . Se così non fosse, sottolinea, secondo la stessa fonte, non sarebbe tornato dal Marocco una settimana fa.
Libération riferisce che il suo interlocutore sottolinea che “Farba Ngom ha sempre assunto il suo status di uomo d’affari” e assicura che “i fondi [virés au profit du député et tracés par la Centif] sarebbero pagamenti regolari ricevuti da Sofico.
Sofico è una società di intermediazione finanziaria di proprietà di Tahirou Sarr. Secondo Centif, ha ricevuto fondi dal Tesoro e successivamente ha effettuato trasferimenti a società e individui, tra cui Farba Ngom. Libération sostiene che il procuratore finanziario ritiene che “questi importi costituirebbero retrocommissioni pagate al deputato in cambio del suo coinvolgimento nell’agevolazione dei contratti e dei pagamenti a Tahirou Sarr”.
Su richiesta del procuratore finanziario, il ministro della Giustizia ha chiesto la revoca dell’immunità parlamentare di Farba Ngom. Il ministro della Giustizia ha contattato a questo proposito il presidente dell’Assemblea nazionale. Quest’ultimo ha convocato martedì il gabinetto e la conferenza dei presidenti del Parlamento. Nel menù dovrebbe figurare la richiesta della Cancelleria.