“Sono innocente. Tutti qui sanno che sono innocente. » Olivier Grondeau ha deciso questo lunedì di uscire dal silenzio e dall’anonimato dopo più di due anni di detenzione in Iran. Il 34enne francese che era in viaggio turistico è stato condannato a cinque anni di carcere per “spionaggio e cospirazione contro la Repubblica islamica”. Queste accuse non sono basate su nulla, secondo la sua famiglia e tutti coloro che hanno familiarità con il caso. La Francia ritiene che Olivier Grondeau sia “un ostaggio dello Stato” come Cécile Kohler e Jacques Paris, gli altri due francesi detenuti in Iran dal 2022.
L’amante della poesia giramondo, che ha visitato 90 paesi in tutto il mondo, si ritrova vittima di una guerra ibrida guidata dall’Iran, che ha bisogno di inventare nemici esterni e complotti per ragioni politiche interne. Olivier Grondeau confida la sua “stanchezza” in una registrazione telefonica trasmessa questo lunedì su France Inter. Il ministro degli Esteri francese, Jean-Noël Barrot, ha denunciato detenzioni arbitrarie “in condizioni indegne che, per alcuni, equivalgono a tortura”.
Merce di scambio degli ostaggi
La Francia ha recentemente deciso di alzare la voce per denunciare questa diplomazia degli ostaggi e l’uso dei prigionieri come merce di scambio nei negoziati tra stato. La scorsa settimana l’Iran ha rilasciato un giornalista italiano. In cambio, Teheran ha ottenuto la liberazione e il rimpatrio di un iraniano ricercato dagli Stati Uniti che era stato arrestato in Italia. Anche una donna tedesca con doppia cittadinanza è stata rilasciata dopo quattro anni di detenzione.
La Francia ha deciso di esercitare pressioni su Teheran rendendo il rilascio degli ostaggi una condizione preliminare prima di considerare un miglioramento delle relazioni bilaterali e discutere le condizioni per un’eventuale revoca delle sanzioni contro l’Iran. I colloqui con Francia, Germania e Regno Unito, ripresi lunedì a Ginevra, si svolgono in un clima teso in un momento in cui i paesi occidentali sono preoccupati per l’avanzamento del programma nucleare iraniano.
L’Iran è vicino all’acquisizione di armi nucleari
Il regime ha aumentato significativamente le sue scorte di uranio arricchito, così come il numero di centrifughe. L’Iran sarà presto in grado di acquisire armi nucleari. I paesi europei continuano a sperare in una soluzione diplomatica mentre gli Stati Uniti o Israele potrebbero decidere di bombardare gli impianti nucleari dell’Iran. Una delle incognite risiede nello spazio di manovra che il regime dei mullah lascerà al presidente riformista Massoud Pezeshkian, la cui elezione è stata un timido segnale di apertura.
L’economia iraniana si trova in una situazione catastrofica con iperinflazione e impoverimento della classe media, in un contesto di crescente divorzio tra la società e il clero che governa il paese. L’Iran ha quindi un bisogno vitale di allentamento delle sanzioni e di riforme economiche che saranno condizionate alla positiva conclusione dei negoziati sul suo programma nucleare. La sorte degli ostaggi è un altro tema delicato su cui la Francia valuterà nel dialogo con Teheran.
Belgio