Perché l’obiettivo della sua stagione era appropriarsi di un titolo nazionale che Cant possedeva da 15 anni e diventare anche la prima campionessa del Belgio francofono. “È molto bello vederlo e sono un po’ felice di essere la rappresentante delle ragazze in Vallonia. La prova che possiamo riuscirci anche al di qua del confine linguistico. Ma da lì a venire una locomotiva, non lo so! Spero solo che possa dare idee ai giovani che non osano provare il ciclismo, sarebbe fantastico! i miei risultati, il mio modo di comunicare il mio sport e di condividere le mie esperienze ciclistiche, mi dico che può aiutare i più giovani a progredire o semplicemente a iniziare.
“Concentratevi sulla Coppa del Mondo!”
Marion Norbert Riberolle è esemplare in termini di volontà, abnegazione e motivazione! Così, 48 ore dopo aver cantato la Brabançonne sul podio nazionale di Heusden-Zolder, ha voluto essere al via a Otegem per sfoggiare la sua maglia per la prima volta in terra belga prima di dirigersi verso la Spagna. “Perché il prossimo turno della Coppa del Mondo si svolgerà a Benidorm (Nota del redattore: questa domenica 19 gennaio) . Questa sarà l’occasione per organizzare qualche giorno di allenamento sotto un cielo più caldo di quello che abbiamo in Belgio! Poi ci concentreremo sui campionati del mondo che mi stanno a cuore visto che si svolgono a Liévin, in Francia, non lontano da casa, su un percorso che dovrebbe essere adatto a me. Tanto quanto sabato scorso sul circuito di Zolder!”
“Non me ne rendo conto bene”
Un Mondiale per il quale il Mouscronnoise non preferisce annunciare il colore! “Quale sarà il mio obiettivo? Non lo dirò, è un segreto ha risposto Marion Norbert Riberolle, più loquace riguardo al suo avvento nazionale. Credo che questa gara di Otegem mi sia servita per rendermi conto che la maglia tricolore sarà davvero mia per un anno. È così strano pensare di avere il diritto di portarlo quando è sulle spalle di Sanne da così tanto tempo… Tutto è successo così velocemente da sabato che forse non ho ancora capito come funziona. è ora di realizzare quello che ho fatto! Questo lunedì mattina, quando ho tirato fuori la maglia tricolore dall’asciugatrice, sì, mi sono reso conto un po’ che avrei potuto pedalare con essa, solo poche ore dopo, riponendola nella mia borsa. Sai, sabato, durante la gara, c’era così tanta concentrazione che ha risucchiato molte energie. Anche la partenza è stata caotica a causa di questo problema meccanico e del cambio di moto. Anche se sono rimasto tranquillo perché conoscevo il mio stato di forma, ho attinto alle mie risorse. Poi c’è stato il podio, il ritorno a Mouscron dopo un lunghissimo viaggio, una bellissima serata organizzata dai miei amici, con un’atmosfera fantastica. Da allora, è pieno di piccoli tocchi da parte della gente e di molte richieste da parte dei media”.
Una tunica che innegabilmente cambia una vita, ma non il carattere. “La mia maglia è cambiata, ma io no!” ci ha assicurato questo lunedì una Marion sorridente e sempre disponibile. Conferma: l’atleta ha guadagnato il grado, la persona è rimasta la stessa!