Conosciuto per le sue campagne impegnate, in particolare in collaborazione con il marchio United Colors of Benetton, il fotografo Oliviero Toscani è morto all’età di 82 anni. Uno sguardo a 3 foto emblematiche dei milanesi.
Oliviero Toscani non c’è più. L’iconico fotografo italiano, noto soprattutto per le sue sconvolgenti campagne pubblicitarie per il marchio United Colors of Benetton, è morto all’età di 82 anni, a seguito di una lunga malattia, l’amiloidosi, questo lunedì 13 gennaio 2025. È con immensa tristezza che annunciamo notizia, il nostro amato Oliviero ha iniziato il suo prossimo viaggio”, ha scritto la sua famiglia in un comunicato.
Nato nel 1942 a Milano, Oliviero Toscani è diventato negli anni una figura emblematica della fotografia e della pubblicità. Ha collaborato in particolare con La Croix Rouge, Chanel, Toyota e la squadra di calcio dell’Inter. “Odio la fotografia artistica”, proclamava nel 2010. Infatti, durante tutta la sua carriera, non ha mai smesso di dare un altro significato al suo lavoro. «Nel complesso, per impegno, non è una foto che fa la storia, è una scelta etica, estetica e politica», ha indicato sulle colonne di Il Corriere.
1991: il bacio sulfureo tra una suora e un prete
Provocatorio, in anticipo sui tempi e totalmente disinibito, ha lasciato il segno soprattutto grazie a una strategia comunicativa incisiva e spesso particolarmente toccante, senza temere di scandalizzare, al punto da essere censurato nel suo Paese e oltre i confini italiani.
AIDS, razzismo, tolleranza, lotte varie… Nessun argomento lo spaventa, ed è anche questo che lo disturba. Nel 1991 firma la famosissima campagna “Priest and run” per il marchio Benetton. Possiamo vedere il bacio di una suora e di un prete che scioccherà quando verrà fuori. Con questo tipo di campagna, Toscani vuole sfruttare questioni sociali divisive e aumentare la consapevolezza. Il piacere carnale è incompatibile con i principi religiosi? Una proposta che ha suscitato l’indignazione della Chiesa cattolica. L’estate scorsa, ha confidato a Corriere della Sera essere “sempre stato libero”. “Ho vissuto troppo, ho vissuto troppo bene, sono viziato. Non ho mai avuto un maestro, uno stipendio”, ha spiegato. Prova di una certa prospettiva sulla sua carriera.
1989: Toscani e la lotta al razzismo
Sempre per la Benetton, due anni prima, nel 1989, aveva deciso di rappresentare una coppia di mani (una bianca e una nera), legate da manette. Qui Benetton e Toscani intendono battersi per la tolleranza e il rispetto delle differenze, impegnandosi contro il razzismo, una delle principali battaglie del duo nelle loro proposte pubblicitarie.
Se questa pubblicità non rientra nei visual provocatori dei milanesi, contribuisce tuttavia all’affermazione di uno stile e della volontà di evidenziare segnali forti, in questo caso l’uguaglianza e la lotta al razzismo.
2007: lo scandalo “No Anoressia”, vietato in Italia
Nel 2007, Oliviero Toscani ha proposto una campagna pubblicitaria scioccante per il marchio di abbigliamento italiano No-L-ita, con lo slogan “No Anorexia”. Sicuramente il più inquietante della sua carriera per l’opinione pubblica. La studentessa di teatro Isabelle Caro appare nuda, scheletrica e diventa una vera star. Morì nel 2010, a Parigi, dopo notevoli sforzi per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’anoressia. Una campagna che ha fatto scalpore in Italia è stata semplicemente vietata.
“L’immagine è scioccante per tutti, in particolare per tutti i pazienti, e viene utilizzata per scopi commerciali”, ha dichiarato all’AFP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) il presidente dello IAP, Giorgio Floridia. Il fotografo italiano ha denunciato la “censura”. In Francia, l’Ufficio di verifica della pubblicità (BVP) aveva sconsigliato ai manifesti francesi di utilizzare l’immagine in Francia.