Jérôme Commandeur – Irriducibile: “La commedia è misteriosa. Insegna l’umiltà”

Jérôme Commandeur – Irriducibile: “La commedia è misteriosa. Insegna l’umiltà”
Jérôme Commandeur – Irriducibile: “La commedia è misteriosa. Insegna l’umiltà”
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La sua prima produzione ritorna su W9, ed è ancora altrettanto divertente.

Con Irriducibileche sarà rivisto questa domenica sera in televisione, Jérôme Commandeur veste i panni di un funzionario pubblico che rifiuta di dimettersi e viene trasferito nei posti peggiori del mondo. Una prima produzione su misura per il comico che mira a farlo “grande commedia popolare” ma non perde nulla della sua naturale acidità.

Lo abbiamo conosciuto nell’estate del 2022, quando è uscito nelle sale il , con protagonisti anche Laetitia Dosch, Pascale Arbillot e Christian Clavier. Ora l’attore e regista sta preparando la sua seconda produzione, Non sei cambiatocon Laurent Lafitte, François Damiens, Vanessa Paradis e se stesso. E a proposito“irriducibile”sarà nel casting vocale di la serie animata Asterix di Alain Chabatprevisto su Netflix. Non dalla parte dei Galli, però, dal momento che è stato scelto per dare voce… alla madre di Cesare.

Infine, oltre a questa ritrasmissione, ha il suo programma su MyCanal: Il magico mondo di Jérôme Commandeur. Quanto vale? “Come ogni sketch show incentrato sulla parodia (programmi TV, documentari Netflix, ecc.), c’è qualcosa da mangiare e da bere Il magico mondo di Jérôme Commandeur. Ma vi sfidiamo a non scoppiare a ridere quando il comico si finge Nikos Aliagas (“Quando sorgerà il sole dove pascolano le capre, succederà qualcosa. È greco antico”), Patrick Balcani (“Là dentro è tutto nei guai, una scoreggia di passero non è più un problema”) o Pierre Lescure in C à vous. Il tuo spettacolo è così, mio ​​Jérôme .”

Irriducibile: l’irresistibile farsa di Jérôme Commandeur [critique]

PRIMO: C’è qualcosa dell’ordine delle scissioni nel tuo umorismo, sia molto mainstream che di secondo grado.

COMANDANTE JEROME: E’ verissimo. Ho amici che sono comici per il gusto dei comici, che si mettono in mostra per compiacere la comunità. Per me è esattamente il contrario: la mia ossessione assoluta è lavorare per il grande pubblico. Ma c’è anche questa parte di me che vuole andare a trovare quella cosa “graffi” un po’… È la mossa del VRP che ti mette il piede nella porta: dici ” salve signora “fai chiacchiere educatamente e finisci per entrare in casa e farti pagare per un caffè. (Ride.) Questa è la complessità e la sfida di ciò che faccio. Ma a volte ci sono anche piccoli litigi. Devi resistere. Ad esempio nel mio film quando, a tre minuti dall’inizio, il mio personaggio guarda la suocera e le dice: “La tua ratatouille di giovedì scorso mi scorre ancora in gola”non è necessariamente facile da trasmettere.

Lì sento un po’ dell’umorismo di Dummies. Alcuni ti vedono come un incrocio tra Dany Boon e Jonathan Lambert…

(Ride.) È divertente! Non ti alzi la mattina e dici a te stesso “Io sono questo o quello” Di più
è vero che mi trovo in una via di mezzo… È un dosaggio sottile. E non è perché vogliamo parlare a quante più persone possibile che dobbiamo rannicchiarci davanti al pubblico. Vedo questi
roba sui social network… Personaggi famosi che postano messaggi del tipo (Aggiunge una voce sciropposa.): “E gnagnagna ti amo, e gnagnagna dimmi come stai stamattina. » Roba da pazzi! Sei uno straccio! “Dimmi come stai stamattina”non sta andando bene… Hai 500 persone che risponderanno: “Oh, sto bene, grazie!” », “Mediocre, un po’ blu…” Dove siamo ora? Quindi non dobbiamo né svanire né diventare « nichiser » Non lo so nemmeno « Boboize ».

È difficile da trattenere?

È una linea affascinante ed è il cuore del mio punto. Ho trascorso otto anni all’Europa 1 e a volte ho fatto cose all’avanguardia, il che mi ha fatto solo ridere. Devi farlo comunque ma, a lungo termine, devi avere la consapevolezza che stai tessendo un filo, che stai costruendo un’immagine.

È importante per te questo rapporto con la tua immagine?

Sì, ma senza che sia un calcolo. E poi se Irriducibile è destinata a diventare una grande commedia popolare – come spero che lo sia – e so che non posso perdermi neanche in questo.

Questo forse è anche il motivo per cui ti piace così tanto navigare tra mondi diversi. Europa 1, Burger Quiz, i Caesars, La Torcia con Jonathan Cohen…

Lo adoro e mi piacerebbe farlo anche un po’ di più « mastoco »con uno show televisivo o una piattaforma. Un mix di parodie, canzoni, set… Nessun promo, nessun talk show, non è affatto il mio lavoro. Ma vorrei portare questa idea a un livello superiore, avere una casa mia, un posto tutto mio.

Nel tuo ultimo spettacolo, hai detto che sei stato in tournée “merde” al cinema.

Non dirò quali! (Ride.)

È stato complicato convivere con questi ruoli secondari in film di varia qualità?

No, perché l’ho visto in un modo molto sano. Trovo molto nobile che, quando il tuo agente ti chiama e ti dice che c’è lavoro, tu lo faccia. Nella mia mente ero come un vecchio attore di boulevard: hai recitato 150 volte, il tuo personaggio è il quarto coltello, ma non importa, stai facendo il tuo lavoro, è già bellissimo. È stato solo dopo, perché gli amici me lo hanno fatto capire e ci ho pensato anch’io, che ho capito che dal momento in cui inizi ad avere un nome, non puoi più fare questo genere di cose. Torniamo alla questione dell’immagine: ciò che mostri di te è un po’ dispersivo. Oggi sono molto più parsimonioso. Le ragioni che mi spingono verso il cinema devono essere sempre interessanti.

Film SND

Hai co-diretto il tuo primo film, La mia famiglia ti adora già!et Irriducibile è un remake. È un modo per proteggersi, per mettersi un po’ indietro rispetto alla linea di fuoco?

Esattamente. Infatti, un giorno mi è stato offerto di rifarlo Dove sto andando?un enorme successo
Italiana, quasi dieci milioni di ingressi. L’attore principale e sceneggiatore è Checco Zalone, il Dany Boon italiano. Un genio della commedia popolare, una star assoluta lì. Non ero sicuro di accettare ma un mio amico ha visto il film e mi ha chiamato subito dopo: “Quel ragazzo è un bruto di copione. » Quindi, mi affretto Dove sto andando? e ho la stessa visione. Naturalmente era necessario francesizzare i riferimenti culturali ma a livello di sceneggiatura, wow! Lo schiaffo. Quindi sì, avevo bisogno di affidarmi a qualcosa di forte che mi rassicurasse. Vedremo, magari nel prossimo film sarò pronto per qualcosa di nuovo.

C’è anche un vero desiderio di messa in scena nel film, il che è diverso da molte commedie francesi.

E sai a cosa si riduce in gran parte? Ai paesaggi. Mi è piaciuto molto anche quando ho visto il film italiano. Filmi l’Ecuador o la Groenlandia e all’improvviso sembra fantastico. Era importante, andava visto. C’è un lato di Philippe de Broca o Francis Veber Il giaguaro O La Capra : questo desiderio di una grande commedia familiare in cui viaggeremo. Comunque preferisco le grandi commedie del passato a quelle di oggi.

Per quello ?

Potrebbe essere un po’ nostalgico, ma Il gusto degli altri, dei visitatori o tutto quello che ha fatto Veber negli anni 80, mi sembra che parlasse a tutti. Quando oggi guardo le locandine e i trailer, ho l’impressione che ci rivolgiamo a una categoria di spettatori e non alla comunione. E poi è raro avere l’opportunità di provare le cose. Non ci sono molti ragazzi come Fabrice Éboué, per esempio. Parlo con molti distributori e produttori in modo informale. Quando parli loro di un’idea per un film, i ragazzi ridono e, trenta secondi dopo, cade l’ascia: «Comunque, comunque, forse lo è
un po’ teso…”
Le idee si autodistruggono così.

Questo ti impedisce di voler scrivere per il cinema?

No, perché ne vado pazzo. Il mio spettacolo, l’ho scritto fino alla virgola. A volte mi sveglio nel cuore della notte perché ho un’idea. Scrivo per un’ora ed ecco, sono il re del mondo. Sento le risate. Oppure no, del resto. (Ride.) A volte sbagli. Ci sono momenti in Irreducible in cui mi sono detto: “È divertente. » E poi nella stanza, zero risate. Niente. Al contrario, quando dico “Ti ho portato un piccolo souvenir dei Pirenei” e metto la scatola dei Pirenei sul tavolo, la gente è per terra. Pensavo fosse una gag insignificante. La commedia è misteriosa. Insegna l’umiltà.

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