Sale la tensione nel Mar Baltico, teatro di una guerra ibrida tra Russia e Occidente con un numero crescente di incidenti. La Finlandia sospetta che dietro il sabotaggio ci sia una nave petrolifera proveniente da un porto russo. La Nato, dal canto suo, annuncia di voler rafforzare la propria presenza in un’area altamente strategica.
Otto marinai sono stati arrestati a bordo di una petroliera proveniente da San Pietroburgo, che è stata sequestrata dalla polizia finlandese. Sebbene batta bandiera delle Isole Cook, questa nave è accusata di aver tagliato i cavi elettrici sottomarini il giorno di Natale. Questo incidente è visto come un nuovo atto di guerra ibrida attribuito alla Russia, una minaccia che preoccupa profondamente i leader europei.
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“Stiamo assistendo a diversi attacchi ibridi in tutta Europa, che si tratti di sabotaggi, attacchi informatici, pericolose flotte fantasma, disturbi del GPS e danni ai cavi”, spiega Kaja Kallas, alto rappresentante dell’UE per gli affari esteri e la sicurezza. La Russia, dal canto suo, nega ogni coinvolgimento.
Non è la prima volta che il Mar Baltico è teatro di atti di sabotaggio. Alla fine di novembre, due cavi sottomarini per telecomunicazioni sono stati tagliati nelle acque svedesi. Il principale sospettato era una nave mercantile cinese, che da allora ha lasciato la zona.
Per Ulrich Bounat, specialista russo e ricercatore associato presso Open Diplomacy, l’obiettivo della guerra ibrida per la Russia è inviare un messaggio agli occidentali che non dovrebbero spingersi troppo oltre nel sostenere l’Ucraina. “Ci sono tra i 500 e i 550 cavi di telecomunicazione sul fondo dei mari che trasportano la rete Internet. E se la Russia decidesse di tagliarne alcuni, ciò potrebbe causare il caos”, ha sottolineato sabato alle 19:30.
svizzero