Il Barcellona di Flick allenta la crisi istituzionale con la vittoria dominante a Barbastro

Il Barcellona di Flick allenta la crisi istituzionale con la vittoria dominante a Barbastro
Il Barcellona di Flick allenta la crisi istituzionale con la vittoria dominante a Barbastro
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L’FC Barcelona di Hansi Flick ha calmato le turbolenze istituzionali sconfiggendo Barbastro in Copa del Rey. La squadra, in difficoltà a causa dell’incapacità di Joan Laporta di registrare nuovi acquisti, ha dovuto affrontare una sfida scomoda contro una squadra di divisione inferiore. Tra le crescenti preoccupazioni per l’instabilità del club e il prestigio offuscato, il calcio è diventato ancora una volta il punto focale, ricordando ai tifosi che l’importante è vincere le partite. Un’impressionante vittoria per 4-0, con gol di Èric Garcia, Pablo Torre e doppietta di Lewandowski, ha portato un gradito sollievo in tempi difficili.

I blaugrana passano ora alla fase playoff dopo una prima prestazione nella competizione, offuscata dalle assenze di Dani Olmo e Pau Víctor, che non hanno nemmeno effettuato la trasferta nella città aragonese. È stata la prima di una serie forse infinita di partite sospese per entrambi i giocatori, a seconda della loro pazienza, soprattutto per il trequartista di Terrassa. Joan Laporta ha seguito lo spettacolo dal palco della regia, con la sua solita espressione smorfia.


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Ci è voluta pazienza anche per Wojciech Szczesny, il 34enne portiere polacco, che finalmente ha esordito. Sfortunatamente, il campo non è stato entusiasmante come avrebbe immaginato quando è stato chiamato a salvare la situazione dopo l’infortunio di Ter Stegen. Questo impegno affrettato appare ora discutibile: i fondi stanziati per il giocatore tedesco avrebbero potuto essere utilizzati con più giudizio per l’Olmo. Gli uffici del FC Barcelona hanno dimostrato ancora una volta una mancanza di lungimiranza nel processo decisionale.

Non è chiaro se Szczesny si sentisse veramente come se avrebbe fatto il suo debutto questo sabato. Ha toccato appena la palla, ricevendo solo pochi passaggi facili da un difensore comprensivo. A volte gli sembrava che avrebbe potuto accendersi una sigaretta e appoggiarsi a un palo, osservando lo svolgersi della partita senza alcuna preoccupazione. C’era poco da valutare la sua forma o se potesse sfidare il posto di Iñaki Peña. La sua prima vera azione è arrivata dopo trenta minuti, quando ha parato comodamente un tiro dalla distanza.


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La partita ha segnato anche il ritorno in squadra di Ronald Araujo dopo un’assenza di cinque mesi a causa di un grave infortunio muscolare subito durante la Copa America della scorsa estate mentre giocava con la maglia dell’Uruguay. La sua intensità era palpabile, tagliente nei contrasti e desideroso di partecipare all’attacco. Al 20′ sfiora il gol, ma i riflessi del portiere Arnau glielo negano. Dieci minuti più tardi, ha allungato la palla per aiutare Èric Garcia ad aprire le marcature, segnando il primo gol di Garcia per il Barcellona, ​​con Araujo che giocava effettivamente come centrocampista centrale.


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Questo gol ha sottolineato la serietà con cui Flick e i suoi giocatori hanno affrontato la partita. Il tecnico tedesco ha gestito i suoi giocatori chiave, facendo riposare Cubarsí, Balde e Raphinha, ma l’inserimento di Koundé, Pedri e Lewandowski nell’undici titolare ha dimostrato che Flick ha compreso la necessità di evitare una crisi sportiva nel mezzo della crisi istituzionale. Una prestazione deludente contro una squadra della Segunda RFEF era semplicemente inimmaginabile: la squadra doveva salvare un po’ di orgoglio. Flick non si è preoccupato dello stato pericoloso del campo, che potrebbe mettere a rischio le caviglie dei giocatori.

Forse Flick è stato informato che la squadra di Xavi ha avuto un’esperienza imbarazzante a Barbastro la scorsa stagione, il che potrebbe spiegare l’alto livello di pressione, intensità e voglia di vincere. Lewandowski ha aperto le marcature con un colpo di testa ben piazzato poco prima dell’intervallo, e l’attaccante polacco ha sigillato la vittoria un minuto dopo la ripresa con un finale cinico. Pablo Torre corona questo successo con un gol, approfittando di un errore del portiere. Questo gol è stato meritato, vista la sua prestazione impressionante: ha giocato un ruolo cruciale nella preparazione del gol dello 0-2, ha assistito Lewandowski per lo 0-3 e ha segnato lui stesso lo 0-4.


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Nella ripresa Gavi ha gareggiato nonostante la frattura del dito della mano destra, senza dare segni di disagio e proseguendo con la consueta tenacia. Ha esordito anche Toni Fernández, 16enne esterno del Rubí, al posto di Pablo Torre, che accusava qualche disagio. Fernández ha quasi creato un assist per Fermín, che sfortunatamente sbaglia il suo tiro. Sono bastati quattro gol per dimenticare momentaneamente il caos istituzionale che ha colpito il club.

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