Gli chiedevano questo: vincere quando si deve vincere. Perché con un altro paio di vittorie sporche come quella di ieri sera (tipo Venezia, Lecce, Cagliari), la Juventus di Thiago Motta avrebbe dai 4 ai 6 punti in più e altri giudizi in calce, perché alla fine anche i sommelier del pallone danno sempre uno sguardo alla classifica. Missione compiuta, dunque, anche se al termine di una partita bruttina e sofferta. La Juventus può e deve fare di piùma ci sono stati sprazzi interessanti, alcune ottime prestazioni individuali e, soprattutto, la vittoria che in campionato mancava dal derby del 9 novembre. E il fatto che la vittoria arrivi con il rientro in pianta stabile di Nico Gonzalez, fa pensare che forse tutti discorsi sugli infortunati non erano astrattismo calcistico, ma avevano un fondamento. Con l’argentino in campo, la Juventus aumenta il tasso di cattiveria agonistica e incisività offensiva, offrendosi come preziosa sponda per Vlahovic e come finalizzatole alternativo.
Poi, certo, la Juventus, anche con Nico, resta una coperta corta: ieri lo schieramento più offensivo, per scelte di formazione e atteggiamento, ha prodotto due gol e una fase offensiva più efficiente anche contro una difesa particolarmente chiusa, ma per contro ha reso assai più vulnerabile la fase difensiva. C’è del lavoro per Thiago Motta, che fa dell’equilibrio un mantra dei suoi discorsi, ma non lo ha ancora trovato nel dare un assetto definitivo alla sua Juve. Ma qualcosa deve farla anche Cristiano Giuntoli sul mercato, perché la rosa è risicata e mancano un centrale e un centravanti di riserva. Sia il tecnico che il ds, peraltro, sono all’opera per migliorare la situazione.
Pagelle Juve: McKennie poliedrico, Koopmeiners eroico, Kalulu arruffone
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